I vecchi e il medico di Rosanna Vagge

I vecchi e il medico di Rosanna Vagge

il blog di Rosanna Vagge

rosanna vaggeMolti anni fa ho avuto una discussione piuttosto accesa con Elisabetta, una mia collega neurologa, inerente alla questione se camminare a piedi nudi sul pavimento freddo (specie in inverno) favorisse o no l’insorgenza del raffreddore. Lei sosteneva di sì, sulla base della sua esperienza personale, io l’esatto contrario. Nonostante entrambe avessimo ben chiaro che l’agente eziologico del raffreddore non ha nulla a che vedere con i piedi freddi, per cui si trattava tutt’al più di ipotizzare eventuali concause, le argomentazioni addotte, dall’una e dall’altra, non scalfirono minimamente le nostre opposte convinzioni.
Ricordo che rimasi stupita del fatto di come si potesse mettere tanta enfasi su di un tema così banale e, essendo toccata nel vivo e tacciata di “madre snaturata”, immaginai le privazioni che i bambini avrebbero potuto subire con il suo diniego. Era così bello, eludendo la sorveglianza genitoriale, scorrazzare a piedi nudi, persino su terreni impervi, ignari delle possibili nefaste conseguenze ben diverse dal raffreddore!

rosanna vaggeI vecchi mi sono sempre piaciuti. Quando ero bambina, rimanevo affascinata dai loro volti segnati dalle rughe, dal loro sguardo, a volte tenero, a volte severo, quasi da mettermi in soggezione, dal loro atteggiamento e dal tono della voce quando raccontavano storie della loro vita. Mi sembrava che appartenessero ad un mondo magico, simile a quello delle fiabe, un mondo ricco di bellezza e di bontà e che il loro compito fosse quello di donare ai giovani la saggezza appresa nel corso della vita.
Su questo mio modo di concepire la vecchiaia deve essere stato determinante il fatto di convivere fino all’adolescenza con la nonna materna, donna intelligente e volitiva, che si prendeva cura di me e dei miei due fratelli minori permettendo a mia madre di lavorare.

rosanna vaggeQuesta mattina mi sono svegliata con un pensiero dominante: le parole.
Le parole hanno un senso, talvolta un doppio senso, le parole sono pietre, possono fare male, tanto, ma possono anche consolare; il potere delle parole è enorme, le parole esprimono concetti e sui concetti si costruiscono le leggi, le istituzioni, le organizzazioni e quindi i permessi, i vincoli a cui conseguono punizioni o premi. Qualsiasi forma di organizzazione umana non può prescindere dalle parole e il mondo sanitario, tanto per rimanere in tema, ne è ampiamente fornito e in diverse lingue.

rosanna vaggeIl 22 ottobre 2015 la maratona “Arco della vita”, dopo ben 5 anni dalla partenza, era giunta al primo spugnaggio al Km 7,5. Era stato difficile arrivarci, gli ultimi chilometri li avevamo percorsi a zig zag e a testa bassa, con passo strisciato per via della formazione obbligatoria del personale di assistenza geriatrica, imposta dalla normativa vigente.
Il risultato era stato epocale: gli operatori di Casa Morando non in possesso del titolo di OSS se ne erano andati preferendo altre soluzioni lavorative e la formazione “Arco della vita”, caposaldo del nostro progetto, sulla quale tanto avevamo investito, si era dispersa per la città.

rosanna vagge“[…]Le malattie devono essere combattute, debellate, sconfitte.
Occorre difendersi dall’attacco degli agenti patogeni allertando le barriere immunitarie.
Esistono organi bersaglio, cellule bombardate, eserciti di globuli bianchi, invasioni batteriche, batteri Killer, terapie d’urto.
Cellule il cui ruolo difensivo non è ancora chiarito vengono chiamate null-cell (nulle, codarde).
Porzioni di DNA che non hanno svelato alla tecnocrazia il loro compito sono etichettate non-sense.
Evidentemente la medicina, malgrado il suo pesante corredo tecnologico, non è ancora completamente uscita dalla fase originaria e arcaica, essenzialmente magica e sacrale, religiosa e rituale.

rosanna vaggeCari lettori, sto per raccontarvi una storia triste, di quelle che fanno male al cuore e lasciano l’amaro in bocca per cui, se non vi sentite, potete evitare di leggerla.
E’ triste in quanto l’epilogo avrebbe potuto essere completamente diverso se noi medici, massimi esponenti tra i professionisti della cura, i soli deputati a fare diagnosi, non avessimo peccato di superficialità, arroganza e persino maldicenza, più ancora che di incompetenza.
Una morte evitabile, se solo fossimo stati in grado di ascoltare col cuore le parole della madre, che lo conosceva bene e sapeva che aveva un brutto carattere ma da mesi era cambiato, in peggio, non le faceva far vita e tutto era successo dopo una maledetta crisi epilettica recidivata dopo 10 anni dall’intervento di idrocefalo.

rosanna vaggeCreatività, intelligenza e spirito critico sono considerate caratteristiche tipiche del modo di essere italiani, ma quando si parla di classifiche che riguardano innovazione e imprenditorialità, per il valore che possono avere, gli italiani risultano il fanalino di coda di tutta l’Europa.
A noi piace fare il “copia- incolla”, alla faccia delle nostre doti naturali e incuranti del detto “Paese che vai, usanze che trovi”. D’altra parte, un altro ben noto proverbio sostiene che ”Tutto il mondo è paese”, quindi perché non provare ad adottare, anche in Italia, modelli di assistenza e cura ai malati di demenza, come quello realizzato in Olanda, a Weesp, il cui nome, impronunciabile, è ”De Hogewyek”?

rosanna vaggePoche settimane fa sono stata invitata dal servizio geriatrico dell’ASL, a compilare, entro la metà del mese di gennaio, un elenco dei “pazienti con diagnosi di demenza” presenti nella residenza protetta di cui sono responsabile sanitario. Per semplificare la compilazione dell’elenco veniva allegata una tabella in cui dovevano essere riportati i dati anagrafici (nome, cognome ed età), la diagnosi di demenza, il punteggio della scheda AGED(Assessment of Geriatric Disability), il punteggio del MMSE (Mini Mental State Examination), la presenza o meno di disturbi comportamentali e, in ultimo, doveva essere segnalata la difficoltà gestionale per tali disturbi. Veniva inoltre raccomandato di “specificare a lato il tipo di contenzioni utilizzate ed eventuali altre specifiche ritenute utili per la lettura dei dati”.