Medicina digitale, formazione all'uso della rete per gli anziani, le visite mediche affrettate, le restrizioni COVID in una struttura, ricordi di una lezione di democrazia, la speranza di un 8 marzo migliore e libri di Paolo Cendon e Ilaria Tuti
Ancora una volta temi che s’intrecciano, anche se sembrano non avere niente in comune. Innovazione in medicina e tecnologie, ma l’attenzione deve rimanere sulla persona, sui soggetti fragili e sui valori umani
Nelle “Mille parole” parlando di innovazioni, intelligenza artificiale in medicina e nella vita quotidiana, richiamo l’esigenza di un programma generale di formazione al digitale per gli anziani per non escluderli isolarli dalla società
L'Italia "digitale" deve coinvolgere e formare gli anziani all'uso delle tecnologie
Nell’intervista a Giampaolo Collecchia su “intelligenza artificiale e medicina digitale” l’accento è sul rispetto dei valori umani perché è la medicina che deve governare l’intelligenza artificiale e non viceversa
Giampaolo Collecchia - La medicina moduli la tecnologia per la salvaguardia dei valori umani
Su questo argomento Giampaolo Collecchia e e Riccardo De Gobbi hanno scritto un libro “Intelligenza artificiale e medicina digitale - Una guida critica” che presento a latere
Intelligenza artificiale e medicina digitale. Un libro-guida per potersi orientare
Ferdinando Schiavo, partendo da un’esperienza personale, e dalla sua storia professionale parla di un suo paziente colpito ancora una volta dalla “medicina della fretta” e da un pessimo percorso di cura che l’ha confinato in una RSA
Se questo è un uomo- Siamo già da buttar via appena abbiamo superato i fatidici 75 anni?
Rosanna Vagge riprende dalla maratona di Casa Morando interrotta per il COVID il servizio residenziale in cui interviene e si chiede come sarà il futuro di questi anziani sottoposti a tante restrizioni, anche se la direzione di casa Morando ha cercato di ovviare con tante compagnie anche di pennuti.
Maratona interrotta per Covid- cosa succederà?
Diana Catellani ricorda suo fratello Vincenzo e la lezione di umanità e democrazia che le inviò a fronte di dubbi e interrogativi di Diana
Ricordando Vincenzo
Rita Rambelli vede vicino la giornata del’8 marzo che tanto avrebbe bisogno di festeggiare vittorie, ma purtroppo registra tanti eventi tragici
Insieme verso l'8 marzo, sperando in un futuro migliore
Ho inserito la presentazione di due libri usciti in queste ultime settimane, perché hanno un rapporto con quanto compare su questo spazio, perché parlano di persone fragili, perché i loro autori sono stati presenti più volte su PLV, perché discriminazioni e diseguaglianze aumentano in questa nostra società.
“La storia di Ina” è un romanzo scritto da Paolo Cendon, lo studioso e esperto di diritto privato che si è impegnato non solo professionalmente, ma come cittadino con l'associazione "Diritti in movimento" per la difesa dei più deboli con ".
Il libro, pur nella sua trama di romanzo, non dimentica il popolo dei fragili
Ina e la sua tenera storia d'amore con il professore che difende i più fragili.
Il secondo libro è di Ilaria Tuti, una scrittrice lanciata in un successo internazionale, intervistata da PLV, che ha adottato nelle sue narrazioni un commissario (una commissaria?) che lotta con i primi sintomi del morbo d’Alzheimer, ma non si arrende.
Per una strana coincidenza nel libro “Luce della Notte” sono ancora i più fragili, una bambina con una grave malattia genetica, e dei profughi ad essere dei protagonisti
"Luce della notte": Ilaria Tuti racconta una storia in una terra di confine
Buona Lettura di Perlungavita.it