Cinque domande a...

Cinque domande a...

andrea fabboAndrea Fabbo, Responsabile Programma Demenze A.USL Modena; Referente Consultori Demenze e Fragilità, Area Innovazione Sociale, ASSR Emilia-Romagna

Vent’anni fa le persone dovettero drammaticamente confrontarsi con una patologia, allora non così diffusa o riconosciuta come tale: il morbo d’Alzheimer. Come descriverebbe l’evolversi del pensiero scientifico e dell’approccio e della proposta terapeutica da allora ad oggi?
In questi anni sono stati fatti enormi progressi nella ricerca scientifica; questi progressi hanno però riguardato soprattutto la conoscenza dei complessi meccanismi patogenetici alla base della demenza, i fattori di rischio, l’accuratezza della diagnosi anche in una fase molto precoce.

Ci rivolgiamo ad  assessori alle politiche sociali neonominati, di metropoli e città medie, del nord e del sud, anche con maggioranze che si sono alternate. La prima domanda: questo vostro nuovo incarico  cade in uno dei momenti di maggior crisi di risorse. Con quali priorità vi muoverete?

Michele La Rosa - direttore Rivista “Sociologia del lavoro”, già docente Università di Bologna

Nel corso della sua carriera universitaria, lei è stato docente di sociologia del lavoro, autore di numerosi testi, ma si è anche occupato dei servizi sociali, in particolare  di quelli per anziani. Quali sono gli elementi che, dalla sua prospettiva, sono modificati nell’organizzazione dei servizi alla persona?

E’ cambiata la società, sono cambiati i soggetti che compongono la società e dunque sono mutate molte delle condizioni entro le quali i servizi alla persona erano ‘classicamente’ programmati.

altClara Sereni, scrittrice, caregiver, volontaria

Cara Clara, questa è un’intervista anomala. E' una lettera/intervista. La lettura della tua introduzione al libro Amore caro. A filo doppio con persone fragili,  mi ha suggerito le domande. Già avevamo parlato in altre occasioni: di servizi,di sanità e dei saperi delle famiglie. Questa volta parlo io attraverso il tuo scritto.
Con la collaborazione di cooperative, operatori pubblici,  familiari di persone anziane o di persone con disagio psichico o con disabilità diverse vorremmo lanciare da questo sito, una giornata del caregiver come esiste negli altri paesi, per rivendicare un diritto e una visibilità per questi milioni di cittadini sommersi, che tengono in piedi l’assistenza in Italia.

fabio firenzuoliFabio Firenzuoli, Centro di Medicina Naturale, Ospedale S.Giuseppe, Empoli.

La prima domanda non può che essere esplicativa. Cosa è la Medicina naturale e in che rapporto sta con la medicina ufficiale da una parte e le pratiche popolari con erbe e infusi?

Da sempre noi parliamo di "Medicina Naturale" per far comprendere subito al cittadino quello di cui ci occupiamo: così è chiaro che utilizziamo prodotti naturali, anche se il termine corretto, dal punto di vista tecnico e scientifico è Fitoterapia, cioè terapia medica con piante medicinali. Questa si colloca perfettamente nella medicina scientifica, quella cioè che risponde alle regole della medicina occidentale, senza metodologie diagnostiche o terapeutiche che appartengano a filosofie o credenze particolari.

altUmberto Veronesi, ci siamo lasciati nel nostro ultimo colloquio parlando, tra l’altro, del suo impegno, quand’era Ministro della Sanità, nella lotta contro il dolore, con una nuova legislazione sugli oppiodi, con il finanziamento degli hospice per i malati terminali, con un progetto per un “ospedale senza dolore” e per le cure palliative e di un suo diritto avendo sempre combattuto il dolore e il non rispetto della dignità e volontà del malato a sostenere la battaglia per il testamento biologico. Dal 2009, data di quella intervista, cosa è cambiato?

 

Ruggero Po, conduttore Radio anch’io, vicecaporedattore Radio 1.

Innanzitutto, come si suol dire: complimenti per la trasmissione. Ho letto i dati di ascolto recentemente diffusi sul successo di Radio 1 e di Radio anch’io. Avrete, tra i vostri dati, quanti sono gli anziani che ascoltano la Radio, quali programmi preferiscono e quanti, in particolare, ascoltano Radio anch’io. Mi dica, per cortesia, alcune cifre significative per informarci tutti

I dati d'ascolto sulla radiofonia (Auditel) sono purtroppo fermi a fine 2009 per un contenzioso aperto fra le varie emittenti che ne fanno parte. Avendo cominciato la conduzione di Radio Anch'Io proprio nel gennaio 2010 non ho un solo dato che possa certificare le mie performances.

Alberto Arlotti, dirigente Servizio Sanità Pubblica della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna.

Una notizia mi ha colpito. Perché nella lista delle città “amiche degli anziani” la campagna promossa, sin dal 2006, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Global network of age-friendly cities'-OMS), con cui lei lavora, non c’è neppure una città italiana? E casuale o vi è qualche altra ragione,visto che nella rete delle città sane è un comune italiano, Modena, ad essere oggi presidente di turno?