Voci dalla rete
Perlungavita.it diventa grande, si fa nuovi amici, li accoglie in casa propria, li ringrazia per aver accettato l’ invito a costruire una preziosa rete di persone che guardano alla vecchiaia in modo positivo. Tutte le persone che fanno parte di queste “Voci” hanno già scritto per PLV dalla loro finestra aperta.
- Ivano Baldini, presidente dell’Associazione AlzheimER Emilia Romagna, ha già raccontato, oltre alla sua vita, cosa è, cosa fa questa organizzazione. Su PLV ci farà conoscere esperienze nuove promosse dai familiari.
- Diana Catellani ha accettato di aprire un altro suo blog, oltre a quello personale “nonnaonline” per raccontare il suo percorso con gli strumenti digitali, tra ostacoli e soddisfazioni.
- Rita Rambelli è stata l’apripista, per testimoniare che gli anni sono una convenzione anagrafica, ma che si può andare “ Oltre l’età” per continuare ad essere curiosi del mondo.
- Rosanna Vagge, anche lei già collaboratrice, medico e amante della scrittura , racconta le sue esperienze e la sua vita accanto ai vecchi delle residenze protette, ma non solo. In questa piacevole compagnia continuo le mie riflessioni sulla qualità della cura nei servizi, parlando di assistenza domiciliare.
- Lisa Orlando, architetto, con una tesi sulla casa idonea per gli anziani con l'Alzheimer, amante della lettura della montagna, ma anche della gioia dello scrivere: poesie, articoli, libri.Nel frattempo ha ottenuto un master in Comunicazione.
- Ida Accorsi, insegnante di asilo nido in pensione, appassionata di Gianni Rodari e di confronti intergenerazionali coltiva i suoi interessi con l'aiuto del web.
- Autore/rice Ida Accorsi
- Categoria: Nonne, favole e bambini
Una favola d'amore gaia e luminosa, dove parola e disegno si fondono come uomo e donna, come sole e luna, a raccontare il paradiso del perenne rinnovamento. Una favola nata nell’autunno del 1922, appena pochi mesi dopo la fine della stesura di Siddharta. Hermann Hesse stesso ne parlò come di una fantasia orientale-occidentale, una seria parafrasi del mistero della vita , ma allo stesso tempo accessibile alla lettura infantile come una gioiosa favola. Una storia scritta e illustrata dallo stesso autore che per molto tempo non è stata edita, ma della quale lui stesso realizzava copie manoscritte che vendeva a bibliofili e amici in un momento in cui la situazione economica non era delle più floride e che continuò in seguito a riprodurre per aiutare gli scrittori in difficoltà. Questa versione del manoscritto è quella che concordemente viene considerata la più riuscita. La copia fu regalata a Ruth Wenger – all’epoca un’amica e poi futura moglie di Hesse – per la Pasqua del 1923. L’amore perciò non è solo nel titolo, ma anche in tutta l’opera.
"Tra la mia pittura e la mia poesia non c’è discrepanza, cerco sempre la verità poetica, non quella naturalista.”
- Autore/rice Rita Rambelli
- Categoria: Oltre l'età di Rita Rambelli
Sono passati circa vent’anni da quando non dormivo la notte e aspettavo il ritorno di mia figlia terrorizzata da quelle che chiamavamo le stragi del “sabato sera” .
Sembravano problemi superati, ma in questo week-end di metà luglio, in uno sabato sera, ci sono stati 12 giovani morti in sei diversi incidenti causati da un mix micidiale di alcol, velocità, droghe e distrazione che hanno riportato alla luce il problema delle stragi di giovani vite.
Cosa è successo? Eppure i tempi sono cambiati, c’è l’omicidio stradale, i limiti di alcolemia, le grandi discoteche sono ormai tutte chiuse, e i giovani di oggi non sembrano più interessati a fare tanti chilometri in macchina per andare in un locale alla moda.
Forse è diminuita l’attenzione per la prevenzione della salute e per l’educazione stradale, e sono diminuiti anche i controlli perché, come afferma l’Associazione sostenitori della polizia stradale, ci sono sempre meno pattuglie per le strade, soprattutto di notte e di conseguenza sono drasticamente diminuiti i controlli sul livello di alcolemia.
- Autore/rice Diana Catellani
- Categoria: Io e il computer di Diana Catellani
Viviamo in un momento di grande confusione: la gente ha perso i punti di riferimento che una volta orientavano le sue scelte e ora si lascia incantare da chi grida più forte, da chi fa le promesse più mirabolanti e non importa se poi non le mantiene.
In questo clima, risultano premianti a livello politico atteggiamenti, prese di posizione e linguaggio, che rievocano sinistramente un passato tragico del nostro paese.
È forse su questo stato di confusione generale che la giunta di Erba ha pensato di proporre di intitolare una via della città al podestà Alberto Airoldi e un’altra a mons. Pirovano, partigiano e missionario in Brasile. Per avvalorarne la portata di “pacificazione” civile, la mozione è stata presentata a nome di uno scenografo, molto conosciuto in Italia e all’estero, ma è facile pensare che gli fosse stata richiesta dalla sindaca attuale, nipote del podestà Airoldi. Nella motivazione si citavano i meriti culturali di quest’ultimo, che aveva fatto costruire, a spese proprie e di un suo fratello, un teatro all’aperto e che si era fatto conoscere anche come poeta dialettale.
- Autore/rice Rosanna Vagge
- Categoria: I vecchi e il medico di Rosanna Vagge
“Ti va di raccontarmi qualcosa della tua vita?” Chiedo a Pietro, seduto nel giardino della casa di riposo in un punto dove le correnti d’aria, incrociandosi, offrono un po’ di sollievo alla calura estiva.
“Certamente, mi fa piacere” mi risponde sorridendo e così mi sistemo accanto a lui, con in mano la scheda narrativa ancora intonsa.
Gli chiedo della sua famiglia di origine e Pietro, senza alcuna esitazione parla del padre Giacomo e della mamma Palmira, entrambi contadini, gran lavoratori, che , oltre l’orto e gli ulivi, accudivano anche tre vacche. Anche lui ha fatto il contadino e, nel poco tempo che gli rimaneva, persino lavorando di notte, ha aiutato amici e parenti a costruire case. Precisa che è un lavoro duro, soprattutto la raccolta delle olive e la produzione dell’olio, ma che la madre era sempre pronta a portare nei campi qualcosa da mangiare, come fagioli o zucchini bolliti, insieme ad un bel bicchiere di vino, e questo era davvero confortevole. Poi, puntando il dito indice verso di me e guardandomi fisso negli occhi, sentenzia con orgoglio: “Non si poteva dire: oggi non lavoro, altrimenti l’olio andava tutto in malora”.
- Autore/rice Ida Accorsi
- Categoria: Nonne, favole e bambini
Non tutti lo sanno, ma Andrea Camilleri, uno dei più celebri scrittori italiani contemporanei, regista teatrale, autore di testi radiofonici e sceneggiature televisive, è anche scrittore di opere per i più piccoli: Topiopì, Il naso, I tacchini non ringraziano. Prima ancora di essere uno scrittore fu un giovane precoce lettore: iniziò, a leggere molto presto, prima grazie alla nonna Elvira e poi alla sua curiosità che lo portò a prendere e sfogliare i libri della biblioteca del papà.
In un’intervista rilasciata a La Repubblica ci racconta:
" Mia nonna Elvira era saggia ed autorevole ed è stata la figura che ha aperto la mia fantasia.
Parlava agli oggetti e agli animali come se fossero creature umane, e cambiava voce a seconda dell’oggetto, dicendomi:
“Ma secondo te posso parlare al pianoforte come parlo alla saliera?”
Aveva l’abitudine di inventarsi parole, e quando ancora non ero in grado di leggere mi raccontò tutt’intero - Alice nel paese delle meraviglie.- Fu il mio primo libro.”
MAGARIA, è il primo racconto per bambini scritto da Andrea Camilleri ( nonno di sei nipoti) è una celebrazione della fantasia e della sua colorata terra, la Sicilia.
- Autore/rice Rita Rambelli
- Categoria: Oltre l'età di Rita Rambelli
A me piace molto viaggiare e non ritengo che essere considerati “turisti” sia un problema di età perché sempre più persone pensano che l’età della pensione sia proprio il momento ideale per viaggiare e vedere tutte le bellezze naturali ed artistiche che esistono nel mondo. La vita si è allungata ed anche le caratteristiche e le esigenze delle persone. Il sistema turistico italiano è consapevole dell’importanza che può costituire il turismo della Terza Età, ma spesso gli “anziani” sono considerai ancora solo dei riempitivi per i periodi della bassa stagione, ma non li si considera un target privilegiato ed in molti casi in grado di spendere. In generale si ritiene che gli anziani siano più “vecchi” di quanto loro realmente non siano o non sentano di essere. Le ricerche più recenti hanno sfatato molti dei miti legati alla terza età e in particolare occorre prendere atto che gli anziani:
• non vogliono essere considerati persone non attive, deluse e sole,
• né vogliono essere considerati persone che sono a pieno titolo membri della società,
• non vogliono essere chiamati vecchi, o pensionati, ma sottolineano una sostanziale continuità con la stagione di vita precedente,
• non possono essere incasellati in un gruppo unico, perché sono piuttosto un aggregato di esigenze eterogenee,
• amano riconoscersi individualmente, desiderano proposte e servizi personalizzati, e non vogliono essere ghettizzati.
- Autore/rice Rita Rambelli
- Categoria: Oltre l'età di Rita Rambelli
Le comodità della casa con i vantaggi di essere in comunità: il modello co-housing arrivato dal Nord Europa è una nuova formula abitativa, in cui ogni nucleo familiare ha un proprio alloggio individuale e spazi comuni con i vicini (lavanderia, palestra, cucine, sale svago), fino a circa 20-40 appartamenti coinvolti. La nuova organizzazione residenziale punta a recuperare i valori di solidarietà e collaborazione reciproca tra persone che vivono a pochi metri di distanza le une dalle altre e oggi spesso non si conoscono. In più, condividendo spazi e servizi in maniera collettiva, si ottengono notevoli risparmi dal punto di vista sia economico che ambientale. Fenomeno di tendenza negli Stati Uniti e in Europa, ora sta prendendo piede anche in Italia.
- Autore/rice Rosanna Vagge
- Categoria: I vecchi e il medico di Rosanna Vagge
“Dare vita agli anni” è il titolo di una conferenza realizzata nell’ambito del patto di sussidiarietà 2018-19 e precisamente del progetto della Regione Liguria “Ogni stagione porta i suoi frutti”, dedicato alle persone over sessanta e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Sarò relatrice insieme all’antropologo Antonio Guerci, professore emerito dell’Università di Genova.
Ebbene, non appena Antonietta, preziosa collaboratrice del progetto, suggerì questo titolo, lo accolsi con grande entusiasmo, certa che avrei potuto trasmettere quanto di mia conoscenza al fine di aiutare le persone a vivere meglio l’avanzare degli anni, in sinergia con la relazione di apertura dell’autorevole amico antropologo. Non avrei mai pensato che la semplice frase “dare vita agli anni” scatenasse in me una raffica di domande , di dubbi, di pensieri confusi e persino contrastanti.