Voci dalla rete
Perlungavita.it diventa grande, si fa nuovi amici, li accoglie in casa propria, li ringrazia per aver accettato l’ invito a costruire una preziosa rete di persone che guardano alla vecchiaia in modo positivo. Tutte le persone che fanno parte di queste “Voci” hanno già scritto per PLV dalla loro finestra aperta.
- Ivano Baldini, presidente dell’Associazione AlzheimER Emilia Romagna, ha già raccontato, oltre alla sua vita, cosa è, cosa fa questa organizzazione. Su PLV ci farà conoscere esperienze nuove promosse dai familiari.
- Diana Catellani ha accettato di aprire un altro suo blog, oltre a quello personale “nonnaonline” per raccontare il suo percorso con gli strumenti digitali, tra ostacoli e soddisfazioni.
- Rita Rambelli è stata l’apripista, per testimoniare che gli anni sono una convenzione anagrafica, ma che si può andare “ Oltre l’età” per continuare ad essere curiosi del mondo.
- Rosanna Vagge, anche lei già collaboratrice, medico e amante della scrittura , racconta le sue esperienze e la sua vita accanto ai vecchi delle residenze protette, ma non solo. In questa piacevole compagnia continuo le mie riflessioni sulla qualità della cura nei servizi, parlando di assistenza domiciliare.
- Lisa Orlando, architetto, con una tesi sulla casa idonea per gli anziani con l'Alzheimer, amante della lettura della montagna, ma anche della gioia dello scrivere: poesie, articoli, libri.Nel frattempo ha ottenuto un master in Comunicazione.
- Ida Accorsi, insegnante di asilo nido in pensione, appassionata di Gianni Rodari e di confronti intergenerazionali coltiva i suoi interessi con l'aiuto del web.
- Autore/rice Rosanna Vagge
- Categoria: I vecchi e il medico di Rosanna Vagge
“Massimo livello di allerta, bollino rosso, per l’ondata di caldo che ha colpito sette città d’Italia tra cui Genova: pericolo per tutta la popolazione! Bollino arancione in altre città: pericolo per le persone fragili, vecchi e bambini!”
Urla a gran voce il Ministero della Salute e detta le sue raccomandazioni.
- Autore/rice Diana Catellani
- Categoria: Io e il computer di Diana Catellani
Avevamo finito di pranzare.
Io avevo aiutato a sparecchiare, ad asciugare le posate e a pulire i fornelli . Mia madre continuava a riordinare la cucina, mio padre era sulla poltrona pronto per schiacciare un pisolino; gli altri erano già usciti per andare al lavoro.
- Autore/rice Rita Rambelli
- Categoria: Oltre l'età di Rita Rambelli
RICORDO 2- Sono alla mia scrivania, un venerdì pomeriggio come tanti, ….squilla il telefono…Una voce mi chiede se sono io, poi si presenta come coordinatore del Centro Trapianti…” C’è una donazione utile per Lei, si deve recare presso di noi, entro un’ora e mezzo,. Si ricorda tutta la procedura?” Certo che me la ricordo, l’avrò letta venti volte…..Oggi 30 settembre 2011, alle ore 17, tocca a me…….intorno a me scrivanie, monitor, archivi, gente, …i ragazzi mi guardano seri. “ Credo domani di non esserci. Fate voi. E’ ora di andare.”…..è giunta l’ora, dopo un anno e mezzo di lista di attesa e 11 anni di ambulatorio scompensi…
- Autore/rice Rosanna Vagge
- Categoria: I vecchi e il medico di Rosanna Vagge
Si chiamano Rina e Fortuna i pulcini di Casa Morando, ma si tratta di nomi provvisori perché non sappiamo cosa diventeranno da adulti, se galli o galline. Ebbene sì, Gilda l’ha combinata bella e, eludendo la sorveglianza della badante, si è nascosta tra le foglie, dietro un albero del giardino, e ha covato, imperterrita, per giorni e giorni. L’abbiamo cercata in ogni angolo, almeno così credevamo, persino lungo gli argini del Rupinaro che costeggia la casa di riposo, abbiamo sparso la voce tra gli abitanti della zona, ma niente, di Gilda, una gallina nera di piccola taglia, nemmeno l’ombra.
- Autore/rice Diana Catellani
- Categoria: Io e il computer di Diana Catellani
La dislessia è un disturbo dell'apprendimento riconosciuto solo da pochi decenni.
Il dislessico è un bambino normalmente intelligente, o anche molto intelligente, che però fa fatica a imparare a leggere e continuerà a leggere in modo poco scorrevole, tanto da rendere difficoltosa la comprensione dei testi e quindi anche lo studio, con gravi ripercussioni sul percorso scolastico del bambino dislessico.
Come calcolare il danno che la mancata valorizzazione di tante intelligenze può portare alla società (il 5% della popolazione è affetto da dislessia)?
- Autore/rice Lisa Orlando
- Categoria: Casa Alzheimer e... dintorni di Lisa Orlando
Pensando alla mia condizione di giovane ricercatrice, riflettevo sulla tanto usata (e abusata) espressione “cervelli in fuga”, timbro di macchia sociale su passaporti e carte d’imbarco, quasi un reato di tradimento che sporca la fedina del nostro senso civico e dell’amor di patria.
Mi sono poi resa conto che, per ironia della sorte, lo stesso tema delle mie ricerche riguarda la fuga di cervelli: ricordi, identità, storie, emozioni, gestualità che si disperdono nel vento come uscissero dalla ruota bucata di una bicicletta.
- Autore/rice Lisa Orlando
- Categoria: Casa Alzheimer e... dintorni di Lisa Orlando
Concludiamo la lettura delle pagine di John Maeda[1], senza considerarlo un approdo quanto piuttosto l’inizio di un viaggio con nuove mete e nuove prospettive.
In Casa Alzheimer abbiamo ridotto, nascosto, organizzato, rivalutato il tempo, imparato, messo ogni cosa in relazione e risonanza.
Ora entriamo nella parte più complessa della semplicità, quella legata al soggettivo, alle emozioni, ai sentimenti, al senso di appartenenza e al cosiddetto Zeitgeist[2], lo spirito del tempo.
«La tecnologia e la vita diventano complicate solo se lasciate che lo diventino […] Ricordo uno studente di nome Marc, volontario in un ricovero per anziani poveri. Mentre lavorava aveva avuto modo di notare che sopra al letto di ogni paziente c’era una sola mensola, su cui erano poggiati tutti i suoi averi.
- Autore/rice Rosanna Vagge
- Categoria: I vecchi e il medico di Rosanna Vagge
Da un po’ di giorni, di tanto in tanto, il mio pensiero va a Agnese, una simpatica signora non ancora ottuagenaria che il destino ha voluto che incontrassi nel suo ultimo percorso di vita.
Agnese era una buona cuoca e, credo, anche una buona forchetta. Mi aveva promesso i ravioli, fatti con le sue mani, se fosse riuscita a tornare a casa, dopo la lunga degenza in ospedale e, dal momento che il Natale era vicino, avevamo stabilito quella data per il festeggiamento.