È un libro pubblicato nel 1971, negli Stati Uniti, per poi approdare in Inghilterra, Francia, Olanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, Spagna, Israele, Portogallo, ovunque con lo stesso entusiasmo della critica: “un’opera letteraria rara” lo definisce il New Yorcher, “un capolavoro” ha scritto Arhtur Koestler nell’introduzione all’edizione inglese del 1976. Hanno fatto eco anche The Sunday Express, The Financial Times di Londra e infine Le monde di Parigi: “Uno dei testi più densi e più puri su gli anni del nazismo in Germania…
Definito, tra i romanzi più belli che si possano raccomandare ai lettori, dai dodici anni in su: due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola. L’uno è figlio di un medico ebreo, l’altro di una ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce una forte amicizia, un’intesa perfetta. Un anno dopo, il loro legame si spezza, accade in Germania nel 1933.
Il racconto è ambientato durante la dittatura nazista in Germania (1933-1945) ed è ispirato alla vita dell’autore: l’amicizia tra Hans e Konradin messa a dura prova dalle leggi razziali, tanto che Hans dovrà fuggire all’estero e scoprirà la verità sul destino dell’amico solo dopo la Seconda guerra mondiale.
La Trama
Siamo nel 1932 a Stoccarda e la narrazione si apre con Hans Schwarz, un ragazzino ebreo appartenente a una famiglia borghese e colta. Il padre di Hans è un medico e un ex soldato insignito durante la Prima guerra mondiale con la Croce di Ferro (1) e nutre un forte sentimento nei confronti della patria.
Un giorno nella sua classe arriva un ragazzino di famiglia nobile, Konradin von Hohenfels, che mantiene un atteggiamento sostenuto e non lega con nessuno dei compagni; la famiglia gli ha infatti trasmesso un sentimento di superiorità rispetto agli altri, che deriva dall’onore di appartenere ad una delle famiglie più importanti del Paese. Tuttavia, Hans si sente attratto da Konradin e un giorno riesce a vincerne la timidezza mostrando in classe la sua collezione di monete. Grazie a questa, i due ragazzi diventano amici, e Konradin si reca spesso a casa di Hans, di cui conosce i genitori e che frequenta quotidianamente.
I due stringono un legame particolarmente forte, che li porta a conversare sia di argomenti leggeri e spensierati sia di temi impegnativi, come l’esistenza di Dio o il significato della morte.
L’unico punto oscuro nel loro rapporto è relativo all’atteggiamento di Konradin nei confronti dei propri genitori: egli infatti invita Hans a casa propria solo quando questi sono assenti. Una sera, in occasione di una rappresentazione teatrale, Konradin, in compagnia della madre, ignora addirittura l’amico, fingendo di non conoscerlo.
Quando Hans chiede il perché di questo atteggiamento a Konradin, egli spiega che i genitori - e la madre in particolare - hanno idee antisemite e non vogliono che il figlio frequenti ragazzini ebrei. La situazione peggiora con l’avvento di Adolf Hitler al potere, nel 1933: a scuola si diffondono pregiudizi ostili agli ebrei (anche da parte degli stessi professori) e tesi a sostegno della superiorità della razza ariana. In un’occasione, Hans viene anche alle mani con dei compagni di classe che l’hanno insultato in quanto ebreo. Hans e Konradin vedono così allentarsi i loro rapporti. Intuendo il pericolo per il figlio, i genitori di Hans lo mandano da dei parenti in America; Hans abbandona così la scuola poco prima di Natale. Appena prima della partenza di Hans, Konradin scrive all’amico, e sebbene nella sua lettera attesti la stima nei suoi confronti, egli ammette la fascinazione per Hitler, arrivando persino a sostenere che sia stato inviato da Dio per risollevare le sorti della Germania. I genitori di Hans, poco dopo la sua partenza, si suicidano.
Negli Stati Uniti Hans studia legge in prestigiose università e si ricostruisce una vita, rifiutando di tornare in Germania e di sapere qualsiasi cosa sul destino di Konradin, in un misto di paura e di dolore per ciò che è successo. Molti anni dopo riceve un opuscolo del suo vecchio liceo di Stoccarda con la richiesta di un contributo per la costruzione di un memoriale agli studenti caduti in guerra. Hans non ha subito il coraggio di scoprire cosa è successo a Konradin ma, poco prima di stracciare l’elenco, trova la forza e lo apre alla lettera “H”. Qui legge che Konradin von Hohenfels è stato giustiziato perché implicato nel piano per uccidere Hitler (2).
Il romanzo breve di Uhlman affronta molti temi importanti, come l’amicizia adolescenziale (che resiste al di là del tempo o degli errori che tutti noi commettiamo), il peso delle differenze sociali, l’insensatezza delle discriminazioni razziali, il coraggio di compiere scelte scomode, l’orrore della guerra e del regime nazista. Queste tematiche sono strettamente correlate e si ripropongono e intrecciano nel corso della descrizione.
La narrazione è in prima persona, è Hans che ci racconta ciò che è stata la sua vita, concentrandosi sugli eventi drammatici che lo hanno allontanato dalla Germania e dal suo amico Konradin. Questa scelta favorisce l’immedesimazione del lettore negli eventi e nella psicologia dei personaggi, permettendo di seguire dall’intervento l’evolversi della vicenda e di venire sorpresi dal “colpo di scena” finale, che ricongiunge, a distanza di anni, Hans e Konradin.
Tema centrale dell’opera è quindi l’amicizia che nasce, si consolida, si spezza e si ricompone tra i due protagonisti principali; questo sentimento si dimostra più forte e duraturo sia degli eventi storici che separano Hans e Konradin che dell’odio strisciante verso gli ebrei (e, più in generale, i “diversi”) alimentato dal regime nazista. Ciò non toglie che i due amici sono assai diversi tra loro: Hans, di estrazione sociale borghese, è un ragazzo semplice e timido, è subito colpito dalla differenza di Konradin rispetto agli altri compagni di classe e ne desidera l’amicizia e la confidenza. Egli è quindi assai ferito dalla scelta di Konradin di evitarlo in quanto ebreo e di aderire poi al movimento nazista. Konradin invece è una figura certamente più complessa: egli è altero e solitario, consapevole della sua diversità sociale rispetto agli altri ma al tempo stesso avido di affetti genuini. Dalle parole della sua lettera si può ipotizzare che egli sia sinceramente convinto che Hitler possa davvero essere portatore di cambiamento e che, nella sua infantile ingenuità, pensi che gli “ebrei buoni” non subiranno nessun sopruso.
La scoperta finale di Hans indica allora che, nonostante la delusione di Hans, il legame tra i due era davvero profondo ad autentico: Konradin, resosi conto dell’errore commesso, non esiterà a sacrificare la propria vita nel tentativo eroico di far cessare l’incubo nazista.
Da questo romanzo è stato anche tratto un film per la regia di Jerry Schatzberg (1989) che ha ottenuto la nomination Palma d’oro al Festival di Cannes e nomination come miglior film straniero nel 1990 – David di Donatello. Nel film vi sono molte differenze rispetto al libro. Ad esempio nel romanzo originale non compare Geltrude, la cugina di Konradin, aggiunta nel film come personaggio secondario. Inoltre nel libro Hans non scopre la fine e l'atto eroico dell'amico andando in Germania, ma ricevendo per posta una richiesta di fondi agli ex studenti per l'erezione di un monumento alla memoria degli allievi caduti in guerra. Alla richiesta segue un elenco dei nomi e sotto quello del suo amico c'è scritto "Implicato nel complotto per uccidere Hitler. Giustiziato".
Fred Uhlman – nato a Stoccarda nel 1901 e morto a Londra, ottantaquattrenne. Autore anche di un’autobiografia “Storia di un uomo” edita da Feltrinelli nel 1987 e di altri testi brevi, ha ispirato il racconto di “L’amico ritrovato” ai luoghi e all’ambiente della sua adolescenza. Sapeva che questo sarebbe rimasto il “suo” libro: “Si può sopravvivere con un solo libro” ha dichiarato poco prima di Morire.
Incipit
Entrò nella mia vita nel febbraio del 1932 per non uscirne più. Da allora è passato più di un quarto di secolo, più di novemila giorni tediosi e senza scopo, che l’assenza della speranza ha reso tutti ugualmente vuoti – giorni e anni, molti dei quali morti come le foglie secche su un albero inaridito.
NOTE
(1 )La Croce di Ferro è una decorazione militare del Regno di Prussia e della Germania.
(2 )Si tratta della “Operazione Valchiria” del 20 luglio 1944, un fallito piano per eliminare il Fuhrer che portò, come rappresaglia, all’arresto di 5000 persone e all’esecuzione di circa 200.
L’amico ritrovato di Fred Uhlman
Traduttore: Mariagiulia Castagnone
Editore: Feltrinelli
Collana: Universale economica
Anno edizione: 2013
Pagine: 92 .
Immagine di copertina Egon Schiele Deux garcons 1910 (particolare)