La dislessia è un disturbo dell'apprendimento riconosciuto solo da pochi decenni.
Il dislessico è un bambino normalmente intelligente, o anche molto intelligente, che però fa fatica a imparare a leggere e continuerà a leggere in modo poco scorrevole, tanto da rendere difficoltosa la comprensione dei testi e quindi anche lo studio, con gravi ripercussioni sul percorso scolastico del bambino dislessico.
Come calcolare il danno che la mancata valorizzazione di tante intelligenze può portare alla società (il 5% della popolazione è affetto da dislessia)?
E soprattutto come ignorare la sofferenza di tanti bambini e di tante famiglie che si trovano a combattere la loro quotidiana battaglia per superare questo problema?
Ora ci sono molte associazioni, molti pedagogisti che se ne occupano e con l'aiuto delle moderne tecnologie si stanno approntando dei libri appositamente studiati per facilitare lo studio delle materie scolastiche; una di queste si chiama SELEGGO.
"SELEGGO.org" è l'associazione che si occupa di fornire libri ai bambini dislessici, libri elaborati secondo criteri già sperimentati, che facilitano lo studio e l’apprendimento e i Lyons di Erba stanno finanziando un progetto a cui anch' io e altri quattro amici dell’Università della Terza Età stiamo collaborando.
In breve la cosa funziona così: l’insegnante sceglie il libro da adottare in classe, alcuni volontari trascrivono, con la tecnica del copia-incolla, tutti i capitoli usando caratteri particolari secondo un programma specificamente preparato; il testo viene semplificato eliminando fotografie, cartine, questionari e tutto ciò che può complicare la fruizione dei contenuti. In un secondo momento, al testo scritto viene abbinata una voce elettronica che lo legge. Naturalmente la voce elettronica a volte sbaglia gli accenti o interpreta in modo scorretto alcuni termini stranieri o non fa le pause opportune, se la punteggiatura è carente. Allora bisogna modificare il testo segnalando gli eventuali errori all’équipe che provvederà a modificare la voce.
So per certo ora che nei miei anni di scuola non ho saputo trovare le strategie giuste per aiutare quei (pochi per fortuna) bambini che presentavano irriducibili difficoltà nella lettura e nella scrittura: non si parlava allora di dislessia o disgrafia. E' per questo che quando mi è stato chiesto di collaborare alla preparazione di libri di testo adatti ai dislessici, ho accettato senza esitazione: se non posso rimediare alle carenze del passato, posso almeno essere d’aiuto ai dislessici di oggi. Insieme con me altri tre soci dell’UTE, un giovane informatico e un membro dei Lions hanno offerto la loro disponibilità e abbiamo iniziato a lavorare.
Ora ci siamo occupati di tradurre da PDF a WORD un libro di storia per le scuole medie: ognuno ha tradotto due capitoli, che verranno trasmessi al centro di controllo per la vocalizzazione. Ma la cosa non finisce qui: in seguito dovremo controllare che il testo scritto e la parte vocale corrispondano tra loro e siano corrette. Non sarà un lavoro semplicissimo, ma dopo i primi approcci credo che riusciremo a portar a termine il lavoro che ci siamo prefissati.
Se qualche bambino potrà avere migliori risultati a scuola e quindi essere più gratificato dai suoi studi, credo che ne saremo tutti molto felici: ne sarà felice il bimbo dislessico, ne saranno felici i suoi insegnati e la sua famiglia e ne saremo felici anche noi volontari per aver reso possibile la realizzazione di questo progetto e per aver concretamente realizzato una vera solidarietà intergenerazionale, tanto invocata a parole e così poco realizzata.