Sono a Londra e si sta avvicinando il Natale. Quest'anno trascorrerò qui le prossime feste, perché mia figlia, avendo cambiato lavoro di recente, non può prendersi tante ferie, inoltre Samuele deve affrontare una serie di esami, una delle tante di cui è costellata la sua ancora breve, ma intensa carriera scolastica.
A quali criteri pedagogici si ispira una scuola che sottopone a continui stress i ragazzi?
La prima preoccupazione degli insegnanti all'inizio di ogni ciclo scolastico sembra quello di schedare gli alunni, dividendoli in tre gruppi a seconda del rendimento. Ogni gruppo viene sottoposto a programmi diversificati, ma poi al momento degli esami le prove sono uguali per tutti, per cui quelli che per tutto l'anno si sono cimentati con test di alta difficoltà si trovano facilitati nel superamento dell'esame, mentre gli altri si trovano di fronte a richieste cui non sono abituati e il risultato è facilmente prevedibile.
Attorno a questi esami ruota un colossale giro d'affari, infatti la scuola non assegna compiti per le vacanze, ma si sa che al rientro ci saranno test importanti. Ecco perciò le famiglie alla ricerca affannosa di eserciziari sulle varie discipline, eserciziari per ogni livello di preparazione, che però contengono sempre al loro interno una serie di test totalmente fuori misura rispetto alle capacità dei bambini cui l'eserciziario è destinato, con il risultato che i genitori entrano in ansia: se il loro figlio non riesce a superare quei test allora sarà bocciato!!!! Ed ecco che acquisteranno nuovi libri con un livello più alto di difficoltà e ricorreranno ai tutor, con un costo di 45 sterline all'ora!!!
Questo capita nelle migliori scuole private del Regno Unito e naturalmente i costi economici, cui sopra accennavo, devono aggiungersi alle salatissime rette mensili (sempre al di sopra delle duemila sterline al mese), ma questo è a mio avviso il danno minore. Il peggio è che se non sei nel gruppo dei "geni" solo perché sei un po' più emotivo, devi sentirti per forza un alunno di serie B e la frustrazione comincia già dagli anni della scuola materna.....E questa continua pressione cui sono sottoposti ragazzi e famiglie crea tensioni e litigi: i ragazzi non ne possono più di fare esercizi nemmeno assegnati dagli insegnanti, ma imposti dai genitori (e nessuno a scuola li guarderà) e quindi sentono queste imposizioni come dettate solo dall' ansia da prestazione di famiglia. I genitori dal canto loro sentono come loro dovere curare la preparazione dei figli, onde assicurare loro la possibilità di accedere alle scuole migliori. In questo hanno dei concorrenti temibilissimi nelle famiglie cinesi, coreane e giapponesi, che, per la loro cultura, sottopongono da sempre i bambini a ritmi di lavoro insopportabili dai nostri ragazzi.
Ma perché si ingenera tutto questo meccanismo perverso? Perché dal risultato di questi test vengono stilate le valutazioni delle scuole e quelle che ottengono i migliori punteggi hanno più contributi statali!!!!! Ecco l'unico criterio che ispira questa impostazione scolastica.
I principi pedagogici sostenuti dagli studiosi nei secoli, da Rousseau ai giorni nostri, qui non hanno alcun rilievo e spesso accade che ragazzi iperdotati soccombano allo stress prolungato e comincino a odiare la scuola e lo studio.
Spero che questo non accada a mio nipote, che ha tante buone doti, che , se ben coltivate, possono assicurargli un futuro felice.
Il mio rammarico è non poter vedere riunito tutto il clan familiare come succedeva sempre tutti gli anni a Natale: i bambini aspettano queste occasioni per ritrovarsi e fare chiasso insieme, visto che durante tutto l'anno possono vedersi e sentirsi solo per telefono. Quest'anno ci collegheremo via skype per scambiarci gli auguri e io penserò a tutti loro entrando in qualche chiesa anglicana per assistere ai riti natalizi di questo paese, tanto arrogante, da sempre, da pretendere di avere una Chiesa disegnata su misura.