L’estate è il tempo in cui ognuno di noi rallenta un po’ i ritmi per prendersi un po’ di riposo; succede a chi è ancora impegnato in un rapporto di lavoro e non vede l’ora che giungano le agognate ferie, ma anche a chi, come me, è impegnato in attività di volontariato legate anche alla stagionalità.
Cosa fare nel tempo a disposizione? Per quel che mi riguarda c’è solo il problema della scelta.
Ci sono i lavori da fare in giardino: tagliare l’erba, raccogliere le foglie cadute, annaffiare l’orto e i fiori; ci sono anche i lavori di manutenzione: ridipingere le varie ringhiere e cancellate o anche riverniciare porte e finestre; ci sono i ripostigli da riordinare; fino a poco tempo fa imbiancavo anche le pareti delle stanze (una stanza ogni anno), ma ora lascio questi lavori a chi sa farli meglio di me.
Anche dopo aver fatto questi lavoretti però resta sempre qualche spazio vuoto e allora ecco le parole crociate, che però ora trascuro un po’ per dedicarmi al Sudoku, soprattutto agli schemi più complicati, quelli sui quali devi lavorare anche per più giorni e non sempre con successo. Quando ti immergi in questo mondo di numeri che devono obbedire a regole ferree, ti viene richiesta una concentrazione intensissima, tale da svuotarti la mente da ogni altro pensiero e per un po’ dimentichi le tante cose che ti tengono in ansia.
Ma alla fine della giornata, soprattutto, cosa c’è di meglio che tuffarsi nella lettura? Ho molti libri di narrativa e spesso amo rileggere quelli più interessanti per scoprire particolari sempre nuovi. D’estate però mi dedico più volentieri ai cosiddetti “gialli” o alle spy-stories e per questo quando l’altro giorno al supermercato ho trovato un libro di Ken Follett a prezzo ridottissimo non me lo sono lasciata scappare.
Ne ho già letti altri dello stesso autore, tutti ambientati nel periodo della seconda guerra mondiale, questo invece, che si intitola “La colonna di fuoco” è ambientato nel XVI secolo, al tempo della Riforma e delle conseguenti sanguinose e feroci lotte tra cattolici e protestanti. Protagonisti storici come Caterina De’ Medici, Elisabetta I d’Inghilterra e Maria Stuarda, sono attorniati da personaggi certamente inventati come Pierre, la spia che si infiltra tra i protestanti per poterli poi denunciare e far condannare al rogo, o come Silvye, la ragazza protestante che si guadagna da vivere vendendo di nascosto la Bibbia tradotta in francese.
Si sa, leggere un libro è come fare un viaggio in un altrove più o meno sconosciuto o in una situazione che non è la tua, ma che potrebbe esserlo. Leggendo “La colonna di fuoco” mi trovo a pensare quanto sia stata fraintesa la religione cristiana per tanti secoli: quello che doveva essere inteso come messaggio di fraternità, di amore verso il prossimo, di tolleranza, di rispetto era invece diventato pretesto per persecuzioni e torture di una crudeltà inimmaginabile e la tolleranza era sentita come tradimento.
Mi pare di assistere oggi a un rigurgito di quelle violenze in Africa e in Asia, dove ora i cristiani non sono più tra i persecutori, ma tra le vittime ed è di questi giorni la notizia che in uno stato dell’India non si riconosce la cittadinanza ai musulmani, primo passo verso una persecuzione simile a quella dei Rohinya in Birmania.
E cosa dire del clima che si sta consolidando anche nel nostro paese? Tutti pronti a scagliarsi contro gli immigrati, come se fossero il male assoluto, la causa di tutti i nostri guai e si fanno le nuove crociate sui social, con gran soddisfazione di chi ha creato questo clima e che ora lo alimenta giorno per giorno per nascondere le proprie bugie, facendoci perdere qualunque residuo di umanità.
In ogni tempo la religione è stata usata come strumento di potere ed è, purtroppo, ancora così.