La musica e le scienze sociali sono sempre stati i miei interessi principali. Non riuscendo a decidermi tra i due, ho deciso di perseguirli entrambi e ho finito per diventare uno strano mix di musicista folk-world e di economista che si interessa della creatività umana come motore di sviluppo.
Come economista, sono un esperto di politiche pubbliche collaborative e online. La pervasività di Internet, insieme ai cambiamenti sociali a cui si associa, apre la strada alla produzione delle politiche pubbliche e perfino di certi servizi pubblici in modalità wiki, collaborativa. Ho maturato un’esperienza diretta nel lancio, mantenimento e cura di comunità di cittadini che lavorano insieme alle autorità di governo verso obiettivi di natura pubblica. Ho lavorato principalmente per il Ministero dello Sviluppo Economico e il Consiglio d’Europa, ma ho anche esperienze al livello regionale e locale. Mi interesso di economia della complessità, e credo sia un modo fecondo di pensare a questi argomenti; per rendere la mia analisi più rigorosa faccio ricerca in questo campo, come studente di Ph.D. all’Università di Alicante. Ho pubblicato un libro sulle politiche pubbliche al tempo della rete, dal titolo Wikicrazia, diversi saggi e il blog; quando scrivo o parlo in pubblico faccio del mio meglio per essere chiaro senza banalizzare gli argomenti che tratto.
Come musicista mi interessano le nostre radici, in particolare quelle della mia nativa Emilia Romagna, che mi piace raccontare attraverso la musica in tutto il mondo. Il mio progetto principale è il gruppo di folk digitale Fiamma Fumana, molto attivo soprattutto in nord America e nord Europa. Collaboro anche con il mio vecchio amico Cisco e, più occasionalmente, con alcuni artisti stranieri di world music come i britannici Transglobal Underground e la danese Gudrun Holck. Sono anche nel gruppo fondatore dei Modena City Ramblers; vi ho militato per anni, ma adesso non ci lavoro più.