L’11 giugno si è conclusa la quarta edizione del seminario on line: welfare e domiciliarità – un circolo virtuoso da innescare.
Alle quattro edizioni tenute dal settembre 2016 al maggio 2017, hanno partecipato 198 persone.
Il bilancio che si può trarre da questa esperienza, che avevo presentato su PLV n.10/2016, è molto positivo sia dal punto di vista dei partecipanti, le cui valutazioni finali sono state tutte di grande apprezzamento, sia dal punto di vista di Bottega per la partecipazione che ha superato le attese e per la volontà espressa da molti tra i partecipanti di impegnarsi nelle proprie realtà per applicare e sviluppare le cose apprese nel seminario.
Nelle valutazioni dei partecipanti i fattori che vengono richiamati per motivare i giudizi molto positivi espressi sono essenzialmente due:
• il primo, certamente determinante, è l’elevata qualità dei contenuti proposti resa possibile dall’importante lavoro svolto da Bottega nel corso di molti anni sulla domiciliarità e dagli apporti assai qualificati dei relatori che hanno dato il loro contributo alla realizzazione del seminario;
• il secondo è la semplicità e facilità di utilizzo dell’ambiente internet proposto per il seminario e la metodologia di “lavoro di gruppo” adottata per la sua gestione.
Mi sembra utile riportare nel seguito alcune valutazioni che si possono definire tipiche perché esprimono quanto, con parole diverse, è presente in pressoché tutte le valutazioni:
- Salve a tutti, ho apprezzato molto la facilità di partecipazione del seminario, sia per la disponibilità immediata del materiale da scaricare, sia per la qualità del materiale stesso, chiaro sintetico al punto giusto ... il seminario viene proprio a riempire un vuoto rispetto a eventi formativi efficaci e per i quali il tempo di partecipazione sia gestibile autonomamente. Se vi saranno altri seminari parteciperò molto volentieri -.
- ... sono rimasta colpita da questa forma di seminario interattivo con noi partecipanti a dire la nostra opinione su questa tematica importante e che tocca tutti, sia gli addetti ai lavori che i cittadini nella loro totalità. Penso che i concetti esposti e le diverse sfaccettature sulla tematica abbiano aperto molti spiragli e spunti di riflessione... Grazie per questa opportunità sperando di poter continuare a crescere insieme a voi tutti -.
- Pur non avendo molta dimestichezza con la formazione online e preferendo sempre la formazione diretta devo dire che questo seminario è stato per me una vera sorpresa. La possibilità di accedervi quando potevo, soprattutto in questo periodo durante il quale ho avuto problemi famigliari, mi è stata utile e consono. Ritengo molto interessanti e stimolanti sia gli apporti teorici ma soprattutto il forum di discussione che, grazie agli apporti interessanti e ricchi professionalmente, è stato per me estremamente utile e stimolante -.
- Mi è piaciuto molto questo seminario. Innanzitutto ben organizzato, di facile accesso e con documentazione ricca di concetti vari e interessanti; la domiciliarità è una tematica molto attuale che non avevo ancora affrontato in corsi di formazione e che sicuramente vorrei approfondire.
Inoltre la modalità interattiva è una bella occasione di condivisione con i partecipanti. Alla prossima-.
- Buongiorno la tematica della domiciliarità è stata trattata in modo davvero interessante ed esposta benissimo mediante materiale non eccessivo ma esauriente, così da permettermi di seguire il corso in modo completo e consentendomi di acquisire nuove conoscenze, anzi di trarre alcuni spunti da adottare nella prassi quotidiana e nella vita di tutti i giorni (anche l’assistente sociale, a sua volta, può assumere il ruolo di care giver, familiare, volontario, vicino di casa o di “cittadino responsabile”) -.
- Il seminario ha soddisfatto le mie aspettative: è stato molto interessante ... Non nego che all’inizio ero un po’ scettica ... -.
- ... ho avuto piccoli problemi ad accedere al forum risolti nel giro di poco anche grazie alla disponibilità del supporto tecnico che avete messo a disposizione, ho trovato tutto molto interessante e utile. Grazie e buon lavoro a tutti -.
- ... mi associo ai ringraziamenti per questo corso; ho letto con molto interesse la documentazione fornita, non troppo lunga e al contempo ricca di stimoli, ... Il valore aggiunto del forum ritengo sia quello di avere il tempo per riflettere e successivamente condividere un proprio pensiero, indossando nella propria quotidianità un nuovo paio di occhiali per “leggere” l’attività professionale. Come già indicato da altri colleghi, mi piacerebbe ragionare sulla domiciliarità per persone non autosufficienti, con rete familiare assente o fragile. Grazie a tutti e buon lavoro -.
- È stato un corso molto interessante perché secondo me tocca non solo l'ambito professionale ma anche quello personale! Affinché il diritto alla domiciliarità possa realizzarsi dobbiamo impegnarci sui due fronti... -.
Le uniche osservazioni critiche presenti in alcune valutazioni, comunque positive, hanno riguardato il ridotto uso nel seminario di supporti multimediali e il desiderio di una maggiore partecipazione dei relatori nel forum di discussione:
- ... penso che qualche contributo audio o video in più avrebbe valorizzato i contenuti, qualitativamente ottimi. Grazie e buon lavoro! -.
- Condivido con la collega che mi ha preceduta che qualche intervento teorico in video avrebbe completato l’ottima offerta formativa -.
- ... riguardo alle modalità del corso l'unica cosa che mi sarebbe piaciuta è avere un maggiore riscontro da parte dei relatori sulle criticità presentate dai vari partecipanti e magari delle risposte o valutazioni sulle stesse! La Bottega del Possibile mi ha piacevolmente stupito per il contenuto molto interessante del corso e per l'impegno nei progetti sulla domiciliarità ! -.
Condivido l’osservazione riguardante i relatori, anche se mi sembra doveroso precisare che i relatori non hanno fatto mancare il loro apporto nel rispondere alle domande che sono state loro poste. Purtroppo non sono invece riusciti a trovare il tempo per intervenire nel dibattito a commento degli interventi dei partecipanti. L’alta qualità dei relatori scelti ha, infatti, avuto come altro lato della medaglia il fatto che si tratta di persone con molti impegni e quindi con difficoltà a partecipare attivamente in modo continuativo al seminario.
Non condivido invece le osservazioni che hanno chiesto un maggior utilizzo di supporti multimediali, poiché, come ho scritto intervenendo nel seminario, è stata una scelta progettuale meditata e consapevole, motivata dal fatto che ogni mezzo di comunicazione ha le sue specificità. Nel seminario abbiamo, ad esempio, proposto due video riguardanti le “buone pratiche”, perché ci è sembrato che fossero più efficaci di un testo scritto o di un commento audio per dare il quadro del contesto e di quanto ha caratterizzato le buone pratiche presentate. Abbiamo invece proposto testi scritti per condividere informazioni e riflessioni su temi complessi e senza soluzioni precostituite come quelli che hanno inteso affrontare le diverse relazioni presentate. Da sempre, infatti, l’approfondimento e la riflessione sono connessi alle dimensioni della lettura e della scrittura.
Un testo scritto può inoltre essere stampato, sottolineato e integrato con proprie annotazioni: tutte cose non possibili con altri supporti come quelli audio e video.
Come già accennato all’inizio di questo scritto un motivo di particolare soddisfazione per la Bottega del Possibile è il fatto che nelle risposte date al breve questionario proposto come “prova di apprendimento” per l’assegnazione dei crediti A.S. non solo i partecipanti hanno dimostrato di aver ben compreso i messaggi proposti, ma hanno anche, nella gran maggioranza, espresso in modo chiaro la volontà di applicare nella propria realtà le idee apprese nel seminario.
Riporto a titolo esemplificativo alcune risposte alla domanda che chiedeva di indicare:
- almeno una cosa appresa nel seminario che vorrebbe tradurre in pratica nella sua attività professionale o, in alternativa, la motivazione per cui ritiene di non poter realizzare nulla di quanto appreso -.
- Attualmente mi occupo di Violenza di genere. Per le donne che si rivolgono allo Sportello Antiviolenza la casa è un luogo di segregazione e dolore. Il percorso di uscita dalla violenza inizia
mettendo in sicurezza la donna e i suoi figli in una casa di accoglienza dove finalmente si possano sentire almeno al sicuro (certo non a casa). L'obiettivo è quello di restituire alla donna la sua
dignità di essere umano libero. Il diritto alla domiciliarità per le donne vittime di violenza significa quindi conquistare un luogo dove iniziare una nuova vita e finalmente potersi sentire a “casa”, un
luogo dove costruire nuovi ricordi positivi e piacevoli per se e i suoi figli. Tutti gli interventi proposti in questo corso sono sicuramente significativi e applicabili in ogni ambito lavorativo con i dovuti accorgimenti in base al settore perché è proprio il cambiamento culturale che deve essere promosso per far si che il diritto alla domiciliarità possa realizzarsi appieno per tutti.
- Nello svolgere la mia attività di assistente domiciliare, porrò senz'altro maggiore attenzione alla domiciliarità degli assistiti presso cui mi troverò a lavorare, cercando sempre più di attivare le loro energie e renderli partecipi e con loro il contesto in cui si trovano. Mi farò anche portavoce delle loro istanze in sede di sviluppo dei progetti individuali di assistenza -.
- Tenendo conto del contesto socio culturale nel quale svolgo la mia professione, sono tante le cose apprese nel seminario che mi piacerebbe tradurre in pratica nella mia attività, ma fra queste, considerando che spesso mi trovo di fronte ai problemi di persone anziane, e che tante volte sono anziani/e che vivono soli/e, mi piacerebbe sperimentare la realizzazione di una Piccola Comunità
di Tipo Familiare inserita in luoghi normali abitativi, ... -.
- Sono Assistente Sociale da altre 17 anni presso una Comunità Terapeutica Assistita per disabili psichici. ...La partecipazione a questo seminario, mi ha fornito spunti di riflessione e voglia di intraprendere una sfida: aprire le porte della Comunità al territorio, elaborare progetti, coinvolgendo associazioni di volontariato, che favoriscano l'integrazione, il senso di appartenenza a un territorio, superamento dello stigma da parte del contesto -.
- L'aspetto che dovrebbe essere il più ovvio nel nostro lavoro – vedere la persona davanti a me - mi è ridiventata ovvia, nel senso che a volte si tende di più a vedere la persona in prima linea come utente, e non vedere l'utente in prima linea come persona. È questo l'aspetto che da subito ha di nuovo ricevuto uno spazio importante nel mio lavoro quotidiano. Quello che ancora posso tradurre
immediatamente, nella mia personalità di assistente sociale, è di essere creativi, di CREDERE, di provare e non di limitarci alle "risposte standard" che derivano dalle prestazioni che si hanno a
disposizione ... Credere nell'impossibile, credere e avere fiducia nelle persone, nella loro possibilità di autonomia, nel loro essere umani -.
- Mi ha colpito molto in questo seminario il progetto "Veniamo a trovarvi" e mi piacerebbe si diffondesse anche nella zona in cui vivo ... La figura dell'operatrice itinerante è fondamentale per gli anziani e i loro parenti, oltre che a livello pratico e permette di instaurare un rapporto di fiducia-.
- ... la difficoltà principale che riscontro nel mio lavoro di assistente sociale è il carico di lavoro eccessivo: ho in carico 120 utenti disabili (0-64 anni) ... Comunque, nonostante una situazione non facile da gestire, sicuramente questo seminario mi ha ricordato che gli ostacoli sono fatti per essere affrontati e superati. Quindi mi propongo di porre maggiore attenzione nel lavoro di rete, con rinnovato entusiasmo -.
- Lavorando in ambito penitenziario (sono un A.S. dell'U.E.P.E.) sarebbe interessante estendere il concetto di domiciliarità, sia nel ricreare il contesto vitale della persona/detenuto nel momento della sua liberazione, sia anche durante la detenzione nel cercare di mantenere il più possibile vitale il suo contesto di appartenenza, sia soprattutto in esecuzione penale esterna (misure alternative). Ciò al fine di ricreare "l'intorno" temporaneamente perduto -.
- Tanti sono stati gli stimoli e le riflessioni scaturite dalla lettura di tutti i contributi dei vari relatori. Mi è rimasto in mente il POLO Sociale, questo a parere mio varrebbe la pena sperimentare, un interscambio costruttivo che può dare linfa vitale in un momento di scarsità di risorse e di chiusura -
A questo punto, visto il buon esito del seminario on line “welfare e domiciliarità”, viene spontaneo chiedersi: cosa pensa di proporre per il futuro la Bottega del Possibile ?
Certamente nell’autunno saranno proposte nuove edizioni del seminario “Welfare e domiciliarità”, ma si stanno anche valutando idee per nuovi seminari on line: approfondire temi riguardanti il diritto alla domiciliarità, le condizioni per realizzarlo, la continuità assistenziale, il welfare di prossimità ...
La riflessione è aperta e tutti i contributi sono molto graditi.