L’attività di volontariato normalmente precede l’attività svolta dalle istituzioni e dai servizi pubblici. Nel nostro caso è successo l’inverso. La nostra associazione è nata a seguito della cessazione delle attività istituzionali che la Regione attraverso il suo ” osservatorio disabilità” aveva garantito per l’ applicazione della legge 6/ 4, istitutiva dell’Amministrazione di Sostegno.
La Regione ,anche su pressione delle associazioni rappresentative delle persone con disabilità e delle loro famiglie, nell’anno europeo dedicato alle persone con disabilità (2003) si era fatta carico di fare approvare, dalla Conferenza Stato regioni riunita eccezionalmente ad Abano, tra gli obiettivi prioritari la legge sull’amministrazione di sostegno che aveva già superato i 18 anni di incubazione /gestazione parlamentare.
Quando il 9 /1/2004 la legge 6/04 è stata approvata si è percepito immediatamente il suo valore innovativo e di effettiva protezione delle persone fragili .
Si trattava di un cambiamento culturale profondo che in Europa e in Italia era maturato anche attraverso i percorsi di sensibilizzazione attivati a seguito della dichiarazione di Madrid (2002) e della partecipazione ai lavori di preparazione della convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità approvata dall’assemblea ONU nel 2007 e ratificata in Italia con la legge 18/2009.
Sin dall’approvazione della legge 6/04, l’ osservatorio disabilità aveva promosso nelle singole province del territorio regionale percorsi informativi e di sensibilizzazione rivolti a persone, famiglie , responsabili e operatori dei servizi , enti e soggetti del volontariato e del terzo settore , sui valori e principi innovativi della legge e sulle possibilità della sua corretta applicazione a beneficio delle persone fragili prive in tutto o in parte di autonomia nell’esercizio delle loro funzioni di vita quotidiana.
Il coinvolgimento dei soggetti attivi nel territorio ha fatto emergere il grande potenziale di una rete di soggetti pubblici e privati , che hanno contribuito decisamente non solo a far conoscere la portata rivoluzionaria della legge 6/04 , ma ad applicarla in modo prioritario e diffuso cosi da rendere le altre misure di protezione (interdizione ed inabilitazione) residuali e meritevoli di superamento.
Il progetto dell’AdS , approvato con DGR 4471/2006 e riconfermato con DGR 4257/2008 prevedeva:
-la formazione di amministratori di sostegno rivolta a volontari, familiari e operatori dei servizi alla persona interessati a svolgere la funzione;
- un tavolo di concertazione permanente Regione – Tribunali ;
-la formazione e il coordinamento dei referenti territoriali nominati dalla conferenze dei sindaci di ciascuna ASL per sede di tribunale;
- l’istituzione e l’aggiornamento dell’elenco regionale degli amministratori di sostegno.
Grazie al tavolo di concertazione con i presidenti dei tribunali e con i giudici tutelari, a partire dal primo anno di applicazione della legge e fino al 2008, nei Tribunali della Regione è stata effettuata una indagine ad hoc i cui risultati evidenziavano l’impegno dei singoli giudici nell’applicazione della legge e le effettive disuguaglianze di applicazione discrezionale delle diverse misure di protezione nei confronti dei cittadini beneficiari.
Da questa prima indagine è anche emerso che la maggior parte delle richieste di nomina di AdS riguardava le persone anziane (62%) seguite da persone con disabilità intellettiva (15%) con problemi di salute mentale (10%) da persone con disabilità fisica (6%) con problemi di dipendenza(1%) e altre fragilità.
La richiesta di nomina dell’AdS proveniva prevalentemente da parenti entro il IV grado (53%) dai responsabili dei servizi sociali e sanitari (14%) dal Pubblico Ministero (9%) da persone conviventi (7%) e altri soggetti (la stessa persona futura beneficiaria, affini, tutori e soggetti non legittimati).
Molti provvedimenti (282) hanno riguardato il trasferimento da interdizione ad AdS.
Su un totale di 4101 provvedimenti di AdS effettuati nella regione, 1683 erano stati emanati da un solo tribunale dove operava un giudice illuminato ,che ha creduto nella legge e l’ha applicata in modo efficace e personalizzato a beneficio esclusivo dei destinatari.
Per l’impegno dimostrato la regione è stata individuata dal ministero del lavoro e delle politiche sociali capofila del “progetto nazionale amministratore di sostegno” come risulta dal protocollo d’intesa approvato con DGR 1680/2009.
A seguito della chiusura dell’ osservatorio regionale le attività trascurate dalle istituzioni sono state assunte dalle associazioni di volontariato e altri soggetti del terzo settore.
L’associazione “Amministrazione di sostegno” ha svolto e svolge tutt’ora le funzioni previste dal progetto regionale:
Informazione, sensibilizzazione, formazione, consulenza, ricerca e lavoro di rete per la promozione dell’AdS finalizzata al rispetto della dignità e diritti delle persone fragili e non autonome, per proteggerle con la minore limitazione possibile della loro capacità di agire.
Tra le attività dell’associazione sono stati realizzati in particolare 15 corsi di formazione per AdS, sono attivi quattro servizi/sportelli territoriali di consulenza giuridica, sociale ed economica alle persone e alle famiglie interessate alla nomina di AdS .
Sono stati realizzati diversi convegni in tema di Amministrazione di sostegno l.6/04 e in particolare :
Nel 2009 “ Amministratore di sostegno: un percorso di civiltà e solidarietà”.
Nel 2010 ” Amministratore di sostegno: Scenari attuali e futuri” dove sono state messe a confronto le modalità operative dei diversi tribunali e la normativa europea in tema di misure di protezione giuridica delle persone fragili;
Nel 2013 “Amministratore di Sostegno: Realtà e prospettive” sono stati presentati i risultati
della prima indagine della Fondazione Zancan “L’Amministrazione di Sostegno in Italia dopo la legge 6/04” con i dati nazionali e regionali relativi all’applicazione delle misure di protezione ( AdS, interdizione ed inabilitazione) nei diversi Tribunali italiani dal 2005 al 2010. Con una comparazione delle leggi e della normativa regionale in tema di applicazione della legge 6/04.
L’ultimo convegno di aprile 2015 “ Amministratore di Sostegno: Buone Prassi e Disuguaglianze nell’applicazione della legge 6/04” è nato dalla necessità, condivisa dalle associazioni “ Amministrazione di Sostegno” ed “AITSAM”, di richiamare al loro prioritario impegno le Istituzioni competenti, Regione, Comuni e ASL, evidenziando come la loro assenza rischia di assumere i profili della indifferenza istituzionale.
I risultati positivi, esito anche dell’impegno e delle “Buone Prassi” del volontariato, non valgono da sole a compensare le numerose incongruenze e criticità presenti nei processi di gestione della legge e le conseguenti negatività incidenti sulla vita delle persone fragili.
Dalle relazioni del convegno e dagli approfondimenti fatti nei gruppi di lavoro (su temi relativi alla formazione , ai servizi /sportelli e alle leggi regionali specifiche in applicazione della legge 6/04) ,sono emerse proposte concrete rivolte ai due principali interlocutori istituzionali: la Regione e le Conferenze dei Sindaci. Alla Regione un invito pressante a riprendere le esemplari azioni avviate nella fase di prima applicazione della legge; alle Conferenze dei Sindaci la sollecitazione dell’impegno a valorizzare i referenti territoriali , il volontariato e, soprattutto, a prospettare una dinamica interazione tra i servizi dei Piani di Zona e gli amministratori di sostegno in attività per una efficace presa in carico delle persone beneficiarie della legge 6/04, attraverso appropriati e condivisi progetti di sostegno , di partecipazione e di inclusione.
L’attenzione si è focalizzata su tematiche avvertite come prioritarie: la difesa tecnica nella presentazione del ricorso, l’uniformità delle procedure, il rispetto dei tempi, l’efficienza nei processi di nomina e di gestione dell’attività degli amministratori di sostegno, da un lato e dall’altro, la regolazione di percorsi formativi di aspiranti amministratori e l’attivazione di presidi territoriali per l’informazione , la consulenza e la formazione rivolta alle famiglie, agli operatori dei servizi alla persona e da quanti, a differente titolo, hanno interesse al buon funzionamento della amministrazione di sostegno.
Sono stati rappresentati i risultati positivi, esito anche dell’impegno e delle “Buone Prassi” del volontariato, senza tuttavia nascondere le numerose incongruenze e criticità presenti nei processi di gestione della legge e le conseguenti negatività che si riflettono sulla vita e sul benessere delle persone.
Dallo studio della Fondazione E. Zancan , indagine aggiornata al 2013, sono emersi dati che certificano la crescente diffusione dell’Amministrazione di Sostegno. I numeri si sono triplicati negli anni di applicazione della legge 6/04, (AdS aperte nel 2005 n.12.583 AdS aperte nel 2012 n. 36.997) segno indiscutibile della favorevole accoglienza da parte delle famiglie, dei giudici tutelari e degli amministratori locali.
Il tema dell’Amministrazione di Sostegno è parte integrante del piano di azione dell’”Osservatorio Nazionale sulla condizione delle Persona con disabilità” (istituito ai sensi dell’art. 3 legge 18/09) con obiettivi di rendere anche attraverso la protezione giuridica e la loro autodeterminazione, le persone con disabilità protagoniste della loro esistenza , partecipando nella misura massima possibile , alle loro scelte di vita, di salute e di uso del proprio patrimonio.
Il prossimo traguardo sarà quello di impegnarsi per l’abrogazione dell’interdizione e dell’inabilitazione (Camera dei deputati : Proposta di legge n.1985) e investire di più sulla valorizzazione di tutte le risorse in campo perché l’AdS come misura di protezione giuridica della persona fragile o non autonoma sia effettivamente una risorsa per la promozione della dignità e dei diritti delle persone beneficiarie , per l’affermazione delle loro capacità e potenzialità e per lo sviluppo umano complessivo della comunità.
Ai partecipanti al convegno è stata anche proposta la seguente mozione