La prevalenza della demenza nei paesi industrializzati è circa del 8% negli ultrasessantacinquenni e sale ad oltre il 20% dopo gli ottanta anni. Secondo alcune proiezioni, i casi di demenza potrebbero triplicarsi nei prossimi 30 anni nei paesi occidentali.
La demenza è una delle maggiori cause di disabilità e di non autosufficienza tra le persone anziane in tutto il mondo, nonché una delle principali ragioni che conduce ad un bisogno di assistenza a lungo termine in contesti residenziali o domiciliari. Ciononostante le ricerche evidenziano che le competenze degli operatori sociali, sanitari ed assistenziali a tutti i livelli spesso non sono adeguate ad offrire un’assistenza davvero centrata sulla persona e rispondente all’esigenze specifiche di chi convive con la demenza. Secondo uno studio recente, la maggior parte delle disuguaglianze che le persone con demenza incontrano in tutti i contesti sanitari sono correlate alla mancanza di conoscenze, competenze, comprensione e gestione adeguata delle diverse fasi della progressione della demenza tra gli operatori sanitari.
Per validare questi risultati e per garantire che essi fossero veramente rispondenti alle esigenze nazionali, il progetto europeo Appfordem ha in primo luogo riunito e consultato un gruppo di esperti ed operatori dei settori assistenziale e formativo i quali hanno evidenziato come la prestazione che oggi viene offerta nei servizi di cura, pur di norma adeguata in riferimento ad aspetti pratici, quali l’igiene dell’assistito, la mobilitazione, la nutrizione, è carente rispetto all’aspetto relazionale e di approccio all’utente affetto da demenza. Ciò in quanto l’approccio formativo risulta sovente nozionistico e concettuale, senza che si trasmetta una traduzione dei concetti in pratiche e tecniche operative. Gli esperti hanno sottolineato come ad ora siano più la sensibilità e l’esperienza dell’operatore a dettare la buona riuscita dell’esperienza assistenziale che uno standard diffuso acquisito durante il percorso di studi. In questo contesto, oltre a carenze nei sistemi di formazione e istruzione formali (che dovrebbero concentrarsi di più sugli aspetti relazionali), la ricerca condotta nell’ambito del progetto ha anche evidenziato la scarsità di risorse didattiche aperte e liberamente accessibili rivolte a chiunque – operatore professionale, ma anche caregiver familiare o volontario - sia interessato ad ampliare le proprie conoscenze sul tema, vincolando quindi le opportunità di formazione alla disponibilità di risorse per organizzare corsi dedicati.
Per contribuire ad affrontare questo problema, il partenariato del progetto, finanziato dal programma Erasmus+, durante le sue prime fasi ha sviluppato un programma formativo in grado di fornire agli operatori assistenziali una visione globale delle demenze per affrontare i problemi quotidiani secondo un approccio basato sul modello di assistenza centrato sulla persona, rispettando la sua dignità, promuovendo il benessere dei pazienti in diversi contesti di assistenza e prestando particolare attenzione a sottolineare il ruolo della famiglia come risorsa e alleato, così come l’importanza del continuo scambio di consegne e la condivisione di osservazioni significative tra i membri del team multiprofessionale, ove presente. Un modello formativo che è stato nuovamente sottoposto all’opinione e poi validato da un gruppo di esperti esterni che hanno ritenuto che esso possa effettivamente supportare chi si prende cura di una persona con demenza, de-stigmatizzando la malattia e promuovendo il diritto a vivere bene nonostante questa.
Dopo aver progettato il curriculum formativo, il partenariato ha sviluppato sulla base di questo delle risorse didattiche che saranno messe a disposizione di chiunque, a titolo professionale o personale, voglia conoscere meglio la demenza e come approcciarsi a chi ne soffre. Si tratta di un corso in e-learning, che offre un percorso strutturato basato su risorse teoriche, esercitazioni e casi ed una app, pensata come una risorsa agile da consultare sul proprio telefono per rispondere a quesiti specifici.
Una delle principali innovazioni del progetto Appfordem risiede proprio nell’aver adottato un approccio didattico volto ad ottenere i migliori risultati dalla sinergia tra i diversi strumenti tecnologici a disposizione. Infatti, nelle lezioni strutturate del corso e-learning viene messa da parte la tecnicalità dell’assistenza al malato di demenza, per concentrarsi sugli aspetti emotivi e relazionali, oltre che sulle strategie comunicative e comportamentali da adottare per preservarne la dignità di individui portatori di bisogni unici e specifici. Al contempo, non viene dimenticato il fatto che l’operatività dell’assistenza ad una persona con demenza mette operatori e familiari continuamente davanti ad interrogativi pratici, che necessitano risposte affinché possa essere offerta un’assistenza appropriata: a questo bisogno viene in soccorso l’APP, in cui si dà risposta ai dubbi più comuni. Una combinazione vincente che consente di mirare e personalizzare la formazione rispetto agli effettivi bisogni dei destinatari.
Le risorse didattiche sono ora in fase di sperimentazione: saranno utilizzate da un gruppo di operatori assistenziali e caregiver familiari pilota e valutate in modo critico, per consentire eventuali aggiustamenti prima del rilascio definitivo. A regime, ci si attende che queste risorse possano entrare nell’offerta didattica di strutture, organizzazioni ed associazioni che intendono rafforzare le competenze dei propri dipendenti ed utenti.
Per saperne di più o per partecipare all’azione pilota è possibile contattare il partner italiano Anziani e non solo .scs all’indirizzo email info@anzianienonsolo.it o consultare il sito web: https://www.anzianienonsolo.it/online/appfordem/