In collaborazione con Salvatore Milianta, avvocato
“SAFE: più sicurezza per le donne anziane: formare professionisti e attuare meccanismi di cooperazione per combattere la violenza e gli abusi contro le donne più anziane” è un progetto europeo di 2 anni che mira ad affrontare il problema della violenza contro le donne anziane.
Il progetto è finanziato dal programma europeo Erasmus+ che si concentra sul tema dell’apprendimento permanente e della formazione professionale. SAFE è coordinato dalla Direzione Generale degli Assistenti Sociali del Comune di Bucarest (Romania) in partnership con 5 organizzazioni: Asociatia Habilitas - Centru de Resurse si Formare Profesionala (Romania) Voimaa Vanhuuteen - osk VoiVa - Empowering Old Age Coop (Finlandia) Anziani e non solo Società Cooperativa Sociale (Italia) Kentro Merimnas Oikogeneias Kai Paidiou (Grecia) Universidade Do Minho (Portogallo)
In Romania, Grecia, Finlandia, Italia e Portogallo (Paesi partner del progetto), come in tutta l’UE, l’invecchiamento della popolazione porta anche alla necessità di tutelare e sviluppare misure di protezione per le persone anziane per proteggerle dalla violenza. L’abuso sugli anziani, definito come “un’azione singola o ripetuta o una mancanza di un’azione appropriata, che avviene all’interno di qualsiasi relazione dove c’è un’aspettativa di fiducia, che causa danno o sofferenza ad una persona anziana” (WHO 2008), è stato tradizionalmente descritto da una definizione “neutra” dal punto di vista del genere ed omologante.
Tuttavia, dato l’innalzamento dell’aspettativa di vita delle donne, la popolazione anziana è prevalentemente femminile e le donne sempre più spesso si ritrovano a fronteggiare situazioni di povertà e sofferenza: le donne anziane corrono un rischio maggiore di subire abusi fisici e psicologici a causa di atteggiamenti discriminatori e di non rispetto dei diritti umani. La violenza e abuso nei loro confronti può essere di tipo: psicologico, fisico, sessuale, finanziario e comprendere l’abbandono. Essi possono verificarsi in qualsiasi ambiente - a casa (da parte di familiari / caregiver, assistenti domiciliari etc) o in strutture per l’assistenza a lungo termine (centri residenziali o diurni, dove i perpetratori possono essere altri residenti o operatori socio-assistenziali).
L’abbandono, l’abuso e la violenza contro le donne anziane sono stati trascurati come oggetto di ricerca e sviluppo di servizi: non ci sono programmi formativi specialistici per insegnanti o professionisti del settore socio-sanitario nei Paesi partner che siano centrati sulle donne anziane vittime di abuso.
In questo contesto il progetto intende raggiungere i seguenti obiettivi:
• migliorare la qualità della formazione professionale per sviluppare programmi orientati alla prevenzione della violenza contro le donne anziane;
• offrire opportunità di crescita professionale a formatori affinché lavorino come educatori nell’area della prevenzione della violenza e nelle problematiche specifiche di genere, sfidando l’ageismo e la discriminazione dalla prospettiva internazionale dei diritti umani e dei diritti delle donne;
• migliorare la capacità di coloro che lavorano nell’ambito socio-sanitario di identificare e intervenire sugli abusi in ambiti domiciliari o nelle strutture;
• supportare le istituzioni, i professionisti e tutti coloro che lavorano nel settore del lavoro di cura, nello sviluppo di misure di intervento in caso di violenza perpetrata ai danni di donne anziane.
Il progetto si trova ora circa a metà della sua realizzazione e ha portato a termine un primo prodotto, ovvero un documento che contiene una proposta di collaborazione tra diverse agenzie (servizi sociali, sanitari, giudiziari…) per poter rispondere al problema della violenza verso le donne anziane.
La proposta nasce dal lavoro dei gruppi di apprendimento cooperativo (G.A.C), che sono stati promossi in ciascun paese partner, coinvolgendo complessivamente oltre 100 professionisti che lavorano nell’ambito degli interventi per la prevenzione agli abusi e alla violenza e coinvolgendo varie istituzioni e organizzazioni.
I gruppi, guidati da dei facilitatori, hanno discusso aspetti relativi alla prevenzione e al contrasto agli abusi verso le donne anziane, al fine di raccogliere esperienze, strumenti e casi concreti di intervento.
Gli elementi emersi dal confronto tra i gruppi vengono sintetizzati nella prima parte del documento che descrive i fattori condivisi trasversalmente dai paesi partner in termini di raccomandazioni per favorire la collaborazione multi-professionale sul tema della prevenzione e del contrasto alla violenza verso le donne anziane. Tra questi, citiamo:
- l’importanza di disporre di strumenti di screening che aiutino ad individuare le vittime
- la necessità di investire nella formazione dei professionisti che lavorano nei settori dell’assistenza agli anziani e del contrasto alla violenza di genere. Una formazione, quella per prevenire gli abusi agli anziani, che dovrebbe divenire obbligatoria e periodica per tutti i professionisti che lavorano con le persone anziane.
- La creazione di un sistema integrato di intervento, che consenta alle diverse agenzie di collaborare in modo efficiente ed efficace
Proprio quest’ultimo aspetto viene approfondito nella seconda parte del documento, che contiene una proposta di protocollo di collaborazione multi-agenzia a livello territoriale specificamente elaborata per il contesto italiano.
Il modello che ha ispirato il documento e dal quale si attinto è il Protocollo operativo per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza nei confronti delle donne sottoscritto il 06.06.2008 dal Tavolo Interistituzionale di contrasto alla violenza contro le donne promosso sul territorio del Comune di Reggio Emilia.
Partendo da questo documento, sono stati proposti gli adattamenti necessari per renderlo funzionale a rispondere ai bisogni specifici di una popolazione femminile anziana. Ad esempio – oltre ai ruoli delle amministrazioni locali, delle aziende ospedaliere, delle ASL, della Polizia Giudiziaria etc. - sono state prese in esame le possibili funzioni delle ASP o dell’Ufficio del Giudice Tutelare, di norma non coinvolti nel caso della violenza verso donne giovani / adulte. Per ciascuno di questi enti, sono poi stati presi in rassegna i compiti che ciascun soggetto individuato dovrebbe svolgere, come sarebbe opportuno lo svolgesse, come dovrebbe essere formato per svolgerlo come sarebbe opportuno fosse svolto.
Il successivo risultato atteso dal progetto SAFE è un programma formativo multi-professionale su violenza ed abuso sulle donne anziane: un pacchetto completo di moduli di apprendimento rivolti a gruppi composti sia da operatori del settore assistenziale e socio-sanitario che da chi opera nell’ambito della violenza di genere. Il curriculum è stato ora sviluppato in una versione pilota, che sarà testata durante un corso che si terrà a Modena il 25 e il 26 Marzo 2019.
L’ultimo risultato atteso, disponibile il prossimo autunno, sarà un documento politico programmatico sulla prevenzione e l’intervento nei casi di violenza contro le donne anziane. Questo si concentrerà sui servizi sociali e sanitari e sulla formazione e istruzione nel settore degli abusi/violenze sulle donne anziane.
Per saperne di più e scaricare i materiali disponibili: http://www.safeeuproject.eu/