L’alfabetizzazione telematica degli anziani. Se come diceva Umberto Eco venti anni fa, "i libri allungano la vita", ("Perchè i libri allungano la nostra vita", L'Espresso, 2 giugno 1991), ora possiamo dire che anche internet può allungare la vita. In che senso? Ora, più di qualche anno fa, questa tecnologia ha dimostrato di poter avvicinare le persone, di poter dare loro strumenti per dialogare, conoscere, scambiare idee e opinioni.
E' ormai evidente che è un mezzo per agire, che può occupare il nostro tempo sia passivamente che attivamente, a secondo del tempo che abbiamo a disposizione, dei nostri interessi, e può essere sfruttato per lavorare o per occupare il tempo libero. Possiamo solo leggere, vedere, ascoltare contenuti, ma anche scrivere, pubblicare testi, foto, ricette, testimonianze. Se le ultime due generazioni di anziani hanno passato la maggior parte del loro tempo di fronte ad una televisione, le prossime generazioni certamente passeranno la maggior parte del loro tempo di fronte ad un monitor collegato alla rete.
Dunque la rete come possibilità di essere ancora attivi, presenti, utili, vivi.
Ai corsi di alfabetizzazione informatici che ho avuto la possibilità di condurre nel corso degli ultimi anni, in particolare per il progetto Net-Garage del Comune di Modena, sempre più numerosi erano e sono gli over 60.
Se all'inizio degli anni 2000 c'era ancora molta diffidenza su cosa era o poteva essere internet (ricordiamo i media come davano risalto ai virus informatici e alla diffusione della pedofilia con internet) il fenomeno dei social network ha fatto cambiare radicalmente la percezione della rete. E sempre di più persone che il digital divide culturale, di genere e di età, tenevano lontano dalla rete, vogliono imparare ad usare il nuovo strumento.
Le motivazioni
La motivazione della maggior parte dei partecipanti ai corsi di alfabetizzazione informatica è collegata proprio a non rimanere "scollati" dall'ambiente, dalla famiglia, dalla società. Non sapere usare internet vuol dire non poter usare servizi e informazioni a disposizione di altri e dunque, necessariamente, di dipendere ancora di più da qualcun altro. O, semplicemente, di rimanere più soli ancora.
Nelle prime ore del corso non conoscono ancora tutte le potenzialità della rete, le immaginano e le temono allo stesso tempo. Ma hanno percepito che è necessario superare l'ostacolo dell'apprendimento per usufruire di benefici sempre più evidenti e così emergono le loro motivazioni: rimanere in contatto con famigliari vicini o lontani; poter vedere e scegliere cosa c'è a teatro, al cinema; poter consultare orari dei treni, il meteo, il proprio conto corrente; visualizzare la loro serie televisiva preferita, ecc.
Le paure
Spesso percepiscono la rete come una difficoltà, cioè uno sforzo mentale, e qualche volta fisico, difficile. Il più grande timore è non riuscire a farcela: come dei bambini la paura più evidente è rimanere indietro, non essere in grado di imparare. E spesso questo timore è bloccante. Tante volte ho registrato una paura della paura. Una vergogna a doversi ritrovare sui banchi di scuola.. con il timore di non riuscire a farcela, e la consapevolezza di questa possibile incapacità è sentito come un vero limite: insomma, una mancanza di fiducia in se stessi.
Emergono gli aspetti classici del digital divide: si aggiungono cioè, all'ostacolo dell'età, quelli del reddito (non potersi permettere un PC e la connessione alla rete), dell'istruzione (la consapevolezza, errata, che la rete sia di difficile accesso per chi non ha un background scolastico elevato), del genere (molte donne partono prevenute per l'aspetto secondo loro maschile della tecnologia).
Ai corsi, nei primi minuti indispensabili per conoscersi e, informalmente, capire motivazioni e timori ho usato spesso un espediente che permette ai più di tranquillizzarsi e di confermare la loro volontà di apprendimento. Alla domanda di chi possiede un cellulare puntualmente tutti i partecipanti del corso alzano la mano. Alla mia ulteriore domanda su quanti ricevono ed inviano SMS la risposta è simile (anni fa c'era ancora qualche over 50 che non usava gli SMS), cioè tutti leggono e scrivono messaggini con il telefonino. A questa risposta chiedo di fare un piccolo sforzo di memoria e ricordarsi quali erano i loro timori sia la prima volta che avevano avuto un cellulare tra le mani , sia quando avevano dovuto leggere e scrivere i loro primi messaggi. Al che molti sorridono e le risposte più ricorrenti sono "panico", "non ce la farò", "non lo voglio usare".
Ed emerge la consapevolezza che, illustrandogli il parallelismo con il PC, se sono riusciti ad utilizzare lo strumento "cellulare" (e ora non potrebbero farne più a meno) che all'inizio sembrava uno strumento infernale, così sarà con lo strumento "PC", mezzo per navigare ed usare internet.
L'apprendimento, i primi passi
E così iniziava l'avventura, prima passando dall'utilizzo del PC, per poi, dopo aver superato la barriera dell'utilizzo del mouse (che a breve verrà superato dai touch-screen), giungere finalmente all'apprendimento degli strumenti della rete.
Nell'avvicinarsi allo strumento PC, con le sue interfacce mouse, tastiera, schermo, la barriera più grande è concettuale. Quello che si fa sul PC non è materiale: si parla di scrivania, di documenti, di cartelle, di cestino, di salvataggi, tutte attività "virtuali" che appartengono ad una modalità di pensiero per loro inedita. Una realtà irreale. Ma, come sempre, quando diventa materiale, viene immediatamente capita: stampando un documento, salvando su un CD delle foto, ecc. E' da notare come questo particolare aspetto è per i bambini immediatamente digerito e superato, quando invece per gli anziani è il primo grande ostacolo. Comunque, chi prima, chi dopo, tutti lo superano.
Richieste e curiosità
Volutamente quando mi sono ritrovato con degli interlocutori anziani, o semplicemente difficili, oltre che illustrare l'ABC prima del PC e poi della rete (email, web, forum e chat), lascio molto spazio alle richieste, ai desiderata. Questo permette di cogliere e far superare naturali timori e soprattutto per permettere loro di raggiungere e gestire quanto realmente possa rispondere a dei bisogni.
Ad una signora casalinga, over 60, che era venuta per le pressioni del marito e del figlio al corso di alfabetizzazione su Internet e che non aveva nessuna motivazione o curiosità per la Rete, scoprii insieme agli hobby degli altri corsisti, che aveva una passione per la cucina. Cogliendo lo spunto, illustrai quante innumerevoli risposte, risorse e contenuti con la voce "ricette di cucina" offriva il motore di ricerca. Mostrai come identificare meglio i siti più interessanti e come poter partecipare attivamente quando erano forum di discussione. Nei minuti successivi vidi l'anziana signora leggere con occhio critico alcune ricette per poi andare a casa pensierosa. E alle successive lezioni fummo tutti testimoni di una vera e propria trasformazione: da un attitudine di sufficienza, sospetto e resistenza, l'anziana signora divenne la più entusiasta partecipante: aveva scoperto che non solo poteva trovare una fonte inesauribile di ricette di cucine di ogni parte del mondo, ma, soprattutto, poteva essa stessa contribuire con le sue personali ricette e commentare le esperienze culinarie di altri gastronauti!
Con la scoperta del vantaggio che poteva ricavare.. l'apprendimento dello strumento era diventato semplice, un problema cioè facilmente superabile.
Similmente un altro corsista over 60, pensionato e senza nipoti, con tanto tempo libero, aveva il grande problema di come occupare il suo tempo. Grande appassionato di viaggi e di fotografia raccontava con nostalgia gli anni lontani. Nell'arco della lezione, scoprì non solo che poteva con Internet "rivedere" i posti in cui era andato, ma soprattutto, digitalizzando il suo archivio fotografico, mettendolo in rete e accompagnandolo con le sue testimonianze, dare nuova vita alla sua antica passione, condividerla con altri testimoni degli stessi luoghi in epoche diverse. Da uno sguardo serio e un po' triste, una nuova luce brillava nei suoi occhi.
Un altro esempio è quello di un altro anziano signore, vedovo, con la passione del gioco delle carte e collezionista di cartoline antiche. Abituato a giocare a carte nella polisportiva del suo quartiere, si sentiva limitato e con Internet, anche lui, scoprì di poter giocare ai suoi giochi di carte preferiti, in qualsiasi momento del giorno e della notte, travando sempre giocatori disponibili. E, soprattutto, trovò innumerevoli collezionisti di cartoline con cui scambiare, vendere e comprare, le cartoline che i soldati della prima guerra mondiale mandavano dal fronte, sua grande passione.
Il trionfo
Gli anziani che con difficoltà si sono avvicinati alla rete, e che poi hanno scoperto i vantaggi che questa offre, hanno potuto, e possono, ritrovare un senso alla loro vita quotidiana.
Dal piacere delle scrittura, dal ricevere ed inviare messaggi di posta elettronica, dal vedere il nipotino sulla webcam, a trovare i semi dei fiori per il giardino, a poter dialogare con amici di lunga data fino a fare nuove conoscenze romantiche (perchè no?)... il web, forse più ancora che per le nuove generazioni, è una grande opportunità per gli over 60.
E questo per un aspetto peculiare degli anziani: il tempo. Generalmente hanno a disposizione molto tempo e come si sa, le attività che si possono fare in rete sono innumerevoli e avere tanto tempo a disposizione è una grande vantaggio. Non è un caso che sempre di più arrivano segnali dell'aumento di utilizzo della rete da parte degli anziani.
Del resto tutti i dati statistici ce lo dicono: la progressione di utilizzo della rete è maggiore tra i 55-74 anni che tra i 25-54, (fonte http://www.audiweb.it/).
C’è da rilevare però che c’è ancora molto da fare: tra i paesi europei, l’Italia è agli ultimi posti come popolazione attiva sul web (fonte http://epp.eurostat.ec.europa.eu).
Per cui è presumibile che nei prossimi anni l’utilizzo della rete da parte dei vecchi crescerà ulteriormente. Se si pensa che crescerà anche la richiesta di servizi per l’aumento progressivo di cittadini anziani tra la popolazione italiana, dovranno crescere anche sul web le modalità ed interfacce user-friendly per gli anziani on line, oltre che i servizi e prodotti mirati per la loro categoria.
La consapevolezza della formazione continua
Con la progressione della conoscenza diventa chiaro anche agli anziani "in rete" che internet, se all'inizio è un punto di arrivo, un traguardo da raggiungere, è invece un punto di partenza.
Gli strumenti sul web, e quelli per accedere al web, cambiano ed evolvono, così come i servizi, le opportunità e i rischi (virus informatici, truffe on line, ecc). Internet è un mondo parallelo con le sue regole e i suoi rischi e il doversi continuamente "adattare", e pronti ad imparare nuove modalità di fruizione è, sopratutto per gli anziani "collegati" uno sforzo continuo. Ma utile, utilissimo proprio per essere, e continuare ad essere, attivi. Questa formazione continua impone infatti una concentrazione ed una presenza efficace supportata spesso da un inedito scambio inter-generazionale: tante volte infatti, si registra la trasmissione di conoscenza tra nipoti/figli e nonni/genitori. Questo fenomeno, tutto da studiare, di quanto le nuove generazioni riescano a trasmettere ai propri famigliari anziani, rappresenta un'originale capovolgimento culturale: i figli guidano i padri.
Nasce anche da un'esigenza, sia dei figli che dei genitori anziani, di una maggior autonomia, e dunque sia la necessità di affrancare i figli da una presenza fisica e periodica a supporto dei genitori anziani per esempio, che la possibilità per i "nonni" di poter colloquiare rapidamente ed economicamente con i figli o i nipoti.
Conclusione
C’è ancora molto da fare sul fronte dell’alfabetizzazione telematica degli anziani, ma necessariamente i risultati sono incoraggianti.
E’ una fase dove c’è spazio per la creatività: molto si può offrire per aiutare, per agevolare i “giovani” utenti anziani… perché è evidente che è di utilità pubblica imparare a navigare, visto che internet… allunga la vita!