Voci dalla rete

lisa orlando

Ida
Accorsi

Diana
Catellani

Rita
Rambelli

Rosanna
Vagge

Lisa
Orlando

Voci dalla rete

Perlungavita.it diventa grande, si fa nuovi amici, li accoglie in casa propria, li ringrazia per aver accettato l’ invito a costruire una preziosa rete di persone che guardano alla vecchiaia in modo positivo. Tutte le persone che fanno parte di queste “Voci” hanno già scritto per PLV dalla loro finestra aperta.

  • Ivano Baldini, presidente dell’Associazione AlzheimER Emilia Romagna, ha già raccontato, oltre alla sua vita, cosa è, cosa fa questa organizzazione. Su PLV ci farà conoscere esperienze nuove promosse dai familiari.
  • Diana Catellani ha accettato di aprire un altro suo blog, oltre a quello personale “nonnaonline” per raccontare il suo percorso con gli strumenti digitali, tra ostacoli e soddisfazioni.
  • Rita Rambelli è stata l’apripista, per testimoniare che gli anni sono una convenzione anagrafica, ma che si può andare “ Oltre l’età” per continuare ad essere curiosi del mondo.
  • Rosanna Vagge, anche lei già collaboratrice, medico e amante della scrittura , racconta le sue esperienze e la sua vita accanto ai vecchi delle residenze protette, ma non solo. In questa piacevole compagnia continuo le mie riflessioni sulla qualità della cura nei servizi, parlando di assistenza domiciliare.
  • Lisa Orlando, architetto, con una tesi sulla casa  idonea per gli anziani con l'Alzheimer, amante della lettura della montagna, ma anche della gioia dello scrivere: poesie, articoli, libri.Nel frattempo ha ottenuto un master in Comunicazione.
  • Ida Accorsi, insegnante di asilo nido in pensione, appassionata di Gianni Rodari e di confronti intergenerazionali coltiva i suoi interessi con l'aiuto del web.

ida accorsi"Un postino di Civitavecchia riesce a sollevare carichi pesantissimi, Un solitario Cowboy usa il pianoforte come arma, un mistero avvolge I promessi sposi di Manzoni... personaggi bizzarri, situazioni imprevedibili, finali a sorpresa: con grande bravura Rodari costruisce un percorso fra vizi e virtù del nostro vivere quotidiano, non intende dare lezioni né trasmettere nozioni, ma i mille fuochi d'artificio del suo linguaggio e l'ironia sui modi di dire convenzionali sono un costante motivo di divertimento e di riflessione per piccoli e vi assicuro, anche per grandi lettori"
"Novelle fatte a macchina" venne pubblicato nel 1973 per la casa editrice Giulio Einaudi. Il libro si presenta come una raccolta di novelle che, come lo stesso autore afferma, vennero pubblicate sul giornale “Paese Sera” di Roma.

rosanna vaggeIn una giornata burrascosa, con allerta meteo arancione, nel bel mezzo delle festività Natalizie, non riesco a togliermi dalla mente un triste pensiero: siamo tutti ammalati, se non nel fisico, almeno nella mente. Sì, proprio così, come asserito nella brillante opera teatrale di Jules Romains “Knock ovvero il trionfo della medicina”: il sano è un malato che non sa di esserlo e la salute è uno stato provvisorio che non lascia presagire nulla di buono.
Nel 1923, all’epoca della prima rappresentazione, la pièce fu molto apprezzata, sia per la satira sui medici, sia perché l’autore esportò da oltre Atlantico le prime pubblicità intensive e le applicò alla medicina, sortendo effetti di grande comicità.
Sì, esattamente, l’idea che si potesse mercificare la salute era talmente inconsueta, se non addirittura assurda, da suscitare ilarità.

rosanna vaggeLuciana è arrivata alcuni mesi fa nella casa di riposo. In precedenza aveva frequentato un centro diurno e aveva trascorso un certo periodo in un’altra struttura residenziale, dove non si era trovata bene, sicché la figlia aveva optato per riportarsela a casa.
Impresa pressoché impossibile considerato che Luciana è una settantottenne vivace, gioviale, socievole, ma guai a provare a contraddirla. A ogni richiesta formulata in modo brusco o semplicemente con indifferenza, reagisce malamente e se la prende con tutti e tutto ciò che ha intorno. In un’occasione, di cui non è stato possibile comprendere la causa scatenante, a farne le spese è stata Vittoria, la gatta rossa, che ha avuto un bel da fare a divincolarsi e scappare in giardino. A parte questi brevi episodi, che avvengono comunque più volte nell’arco della giornata, Luciana appare entusiasta della vita, corre incontro alle persone, anche quelle che non ha mai conosciuto, chiede un bacio o un abbraccio, si emoziona di fronte al pianto di un bambino o allo scodinzolare di un cane.

diana catellaniIl mio Natale: una volta, qualche tempo fa, oggi.....
In Emilia, nel paese in cui sono nata, i bambini trovavano i regali ai piedi del letto il 13 Dicembre, perché era Santa Lucia che ci faceva trepidare di ansia e ci portava cose semplici, ma straordinarie: un libro o un giocattolo, qualche cioccolatino, un pupazzetto di zucchero, un mandarino!!
Per questo il Natale non era atteso per i doni sotto l’albero, ma per la festa che si sarebbe fatta in famiglia e il cui peso gravava quasi interamente sulle spalle già un po’ curve di mia madre.
L’antivigilia lei cominciava a preparare lo stracotto, che riempiva la casa di un inconfondibile buon profumo.
Nel primo pomeriggio della vigilia, poi, si metteva a impastare la sfoglia per i tortelli di zucca da mangiare la sera. Al suo richiamo, ci radunavamo tutti intorno al tavolo per provvedere a riempire e a richiudere le pastelle. Era un’operazione che impegnava tutta la famiglia: la nonna, le mie sorelle, mio padre e c’ero anche io, che ero la più piccola e che ogni tanto mi mangiavo qualche pizzico di ripieno. Era così buono: un po’ dolce e con quel sapore di amaretti che restava in bocca ....

ida accorsiSi può viaggiare negli spazi interstellari a bordo di un cavallo a dondolo? Si può capitare su un pianeta dove ogni giorno è Natale, le vetrine non hanno vetri, gli orologi sono commestibili ed hanno un sapore di cioccolata? Queste e molte altre sono le domande, le avventure bizzarre e divertenti raccontate qui nel pianeta degli alberi di Natale!
Il Pianeta degli alberi di Natale è un racconto natalizio scritto da Gianni Rodari. Edito in volume per la prima volta nel 1962  dopo essere stato pubblicato il 24-25 dicembre del 1959 sul quotidiano “ Paese sera”.
Questo racconto “lungo” è una meravigliosa favola fantastica, solo all’apparenza semplice, ma ricca di significati preziosi e nascosti, che si adatta perfettamente all’atmosfera dell’attesa natalizia.

rita rambelliL’obiettivo che si è posto il nuovo direttivo del Circolo PD D’Attorre di Ravenna, di cui faccio parte, è aprire le porte ai cittadini per parlare di diritti civili, incontrando le donne e gli uomini del territorio per dar loro la possibilità di parlare, esporre i problemi quotidiani e ascoltando attivamente le loro richieste di aiuto e le loro proposte. Per questo il Circolo proporrà una iniziativa al mese con l’intento di creare un network utile alla comunità per scambiarsi idee, darsi sostegno, dialogare, crescere insieme ma anche tramandare le tradizioni alle nuove generazioni divertendosi.
Promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini alla vita sociale della città significa anche fare una gestione della politica sempre più condivisa che rispecchi le reali esigenze della comunità nella convinzione che la “politica” deve tornare al suo significato originale” l’arte di governare una comunità”.

rita rambelliSabato 18 novembre nell’ambito del BOOKCITY a Milano è stato presentato un nuovo libro che vede tra i quattordici racconti selezionati uno dal titolo“Le mirabili imprese dell’L’ARMATA BRANCALEONE ". Certamente quando siamo partiti nel 2014, non pensavamo che il nostro lavoro come gruppo di volontari, avrebbe avuto oggi uno sviluppo così importante per la nostra città, ma a quanto pare quello che stiamo facendo ha suscitato interesse anche a livello nazionale perché il Ministro dei Beni culturali Franceschini, venutone a conoscenza, ha visitato personalmente la Rocca e l’ha inserita a settembre scorso, nell’elenco dei monumenti da salvare, stanziando un finanziamento di 5 milioni di euro per il recupero delle mura e per la ricostruzione degli spazi interni ( Bar, fontana, area spettacoli, ecc.)

rosanna vaggeUna frase tratta da Mente e Natura di Gregory Bateson che è stata presentata al recente congresso di Slow medicine nel corso della conferenza di apertura tenuta dal presidente Antonio Bonaldi, mi ha scatenato una serie di riflessioni di ampia dimensione, dalle più amare alle più speranzose.
La prima diapositiva riportava la definizione che Bateson dà alla struttura che connette tutti i saperi: “La colla che tiene insieme le stelle e gli anemoni di mare, le foreste di sequoie, le commissioni e i consigli umani”.
Mente e natura, un tutt’uno quindi, un qualcosa che è interconnesso, come le relazioni dei sistemi umani dalle quali non si può prescindere per interpretare un sintomo o per mettere in atto un comportamento.
Sono un medico e, poiché ognuno porta l’acqua al suo mulino, a leggere tali parole, mi affiorano alla mente le immagini più tristi delle persone ospitate a vita in casa di riposo, incapaci di provvedere a se stesse, ma soprattutto di esprimere i propri sentimenti, per intuibili svariati motivi. Esprimere, chiedo a me stessa, ma non di percepire, che è tutt’altra cosa.

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